Dumella e Col Marende (altopiano di Razzo): Album
Alcune foto postate su Flickr (qui la sferica):
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Si lascia l’auto al parcheggio di Casera Razzo (GMaps, OSM) e si prende la strada sterrata diretta alle casere Mediana e Chiansaveit; poco dopo, sul lato destro della strada, in vista di una baita posta poco più in là su un dosso erboso, si stacca la tenue traccia di un ampio sentiero (quando lo si è intuito) che passa prima di fronte alla baita per poi curvare a destra, passandole di lato in direzione della valletta posta tra Col Marende e Dumella. La traccia è labile e va presto a confluire sul tracciato di una stradina proveniente dalle vasche di raccolta di un acquedotto (ad est della baita) che devia bruscamente a gomito verso est. Si tralascia tale stradina continuando in direzione della valletta (sud); qui il tracciato è piuttosto labile ma si incontra presto una chiara traccia che continua ben evidente fino alla cresta erbosa posta sul fianco sud-ovest del colle (B).
Qui si devia a sinistra per “ovvia” traccia salendo facilmente sulla sommità erbosa di Dumella (in cima trincee di guerra). Tornati sui propri passi (B), si procede con camminata libera (non ci sono sentieri o loro tracce) su terreno facile in direzione della evidente forcella a sud del Col Marende: seguire la bellissima lingua prativa costellata qua e là di massi che affianca, discosta da esso, il ghiaione. Giunti sulla forcella (C), si piega a destra e, con salita pronunciata su chiara traccia, tra i rododendri si giunge in breve sulla cima erbosa del Col Marende (trincee di guerra).
Da qui si può: ridiscendere in (C) per continuare, sempre in discesa, su sentiero segnavia 208 che confluisce sulla Strada provinciale 619 a due passi dalla casera; oppure, scegliendo un percorso un po’ più avventuroso, in camminata libera, si può seguire verso nord-nord-ovest la cresta per una trentina di metri, deviando poi a destra per scendere verso il sottostante catino erboso ammantato di rododendri. Alla base del primo catino (D) si può, eventualmente, scendere con facilità su pale erbose (percorso puntinato in verde scuro) ricollegandosi al sentiero percorso all’andata.
Calandosi invece verso nord si giunge al bordo del secondo catino delimitato da alcuni salti rocciosi contornati da alberi; qui si devia a sinistra in leggerissima salita (ovest) passando a fianco dei salti rocciosi (che restano sulla destra) su un’apparsa traccia di sentiero che, dove inizia la discesa, sparisce nuovamente. La discesa sul pendio boschivo, che ha ampie radure erbose, non presenta particolari difficoltà ma è abbastanza ripida; nella breve discesa conviene tenersi tendenzialmente verso ovest ma, comunque vada, prima o poi si incrocia il sentiero 208 che giunge alla SP619 a pochi passi da Casera Razzo.