foto-sferiche

Monte Tiarfin – Cima Est

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Escursione alla Cima Est (2399 m) del Monte Tiarfin (o Crodon di Tiarfin) con partenza dai pressi di Casera Razzo (1760 m) e primo tratto, fino alla Forcella del Tiarfin NE (*) che si apre sulla omonima Busa, su sentiero sv. 208, poi in vetta per (buona) traccia con ometti.

(*) sulla Guida dei Monti d’Italia, volume Alpi Carniche 2, si descrivono due “Forcelle del Tiarfin”, questa che è definita N (nord), da noi ribattezzata NE, e quella che divide la Busa del Tiarfin dalla conca di Tragonia, che è definita S (sud); quest’ultima è diffusamente conosciuta come Forcella Rosa (e tale è il nome riportato sulla segnaletica verticale).

Percorso su BRouter (qui mappa statica): dislivello 600 m, lunghezza a/r 4,8 km.

 

Foto sferica dalla forcelletta erbosa tra il M. Tiarfin propriamente detto e la sua Cima Est, verso la Busa del Tiarfin e i Tudai di Razzo (link diretto su Theta360):

Dalla forcelletta erbosa tra il M. Tiarfin propriamente detto e la sua Cima Est, verso la Busa del Tiarfin e i Tudai di Razzo #theta360 #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA

Essendomi dimenticato in questa escursione di scattare una sferica dalla cima, eccone una del 5 ottobre 2017 (link diretto su Theta360):

Crodon di Tiarfin, Cima Est (2399 m) #theta360 #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA

Panoramica quasi circolare dalla Cima Est del M. Tiarfin:

Lago del Sorapiss per Forcella Marcoira dal Passo Tre Croci

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Da Passo Tre Croci (1791 m) al Lago del Sorapiss (1923 m) lungo i sentieri 213-216 passando per Forcella Marcoira (2307 m); ritorno al passo lungo il sentiero 215. 

Percorso su BRouter; dislivello 850 m con lunghezza 13,1 km (qui mappa statica).

 

Foto sferica al Lago del Sorapiss (link diretto su Theta360):

Lago del Sorapiss (1923 m), Dolomiti #theta360 #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA

Panoramica del Lago del Sorapiss:

Anello del Sole con variante per Narieto

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L’Anello del Sole, segnavia bianco-verde n. 5, è uno dei 15 percorsi che compongono gli Anelli e Vie di Lozzo di Cadore. Partenza a la Cros de Gnanteaze (860 m) con salita per sentiero fino al Lago di d’Aosto (specchio d’acqua palustre); da qui per strada bianca fino al bivio per Narieto: invece di seguire a destra il percorso dell’Anello del Sole lungo la Val de Narieto, si prosegue diritti per l’ampia strada boschiva incontrando vari tabiàs (fienili); ad un certo punto la strada si restringe a comodo sentiero che, poco più in là, confluisce nel 266; si segue quest’ultimo in discesa fino a ricollegarsi su strada boschiva con l’Anello del Sole; da qui si scende ancora per un breve tratto per deviare a destra in direzione Revis, in discesa dal quale si può godere, ad un certo punto, di un bel colpo d’occhio sul paese di Lozzo di Cadore; discesa anche la Pala Bandida si giunge alla fine dell’anello che si chiude in breve per strada asfaltata raggiungendo il punto di partenza iniziale. Dislivello di circa 300 m con lunghezza di 3,8 km.

Percorso su BRouter (qui mappa statica); dislivello di circa 300 m con lunghezza di 3,8 km.

 

Foto sferica su Lozzo di Cadore da un punto panoramico dell’Anello del Sole a Revis (link diretto su Theta360):

Il paese di Lozzo di Cadore da un punto panoramico a Revis, lungo l’Anello del Sole segnavia 5. #theta360 #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA

Foto panoramica da Revis del paese di Lozzo di Cadore:

Stumpfalm e Kaseralm con salita (interrotta) al Riepenspitze

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Da Santa Maddalena in Casies (1450 m) su strada inizialmente asfaltata e poi bianca (segnavia 48 e 47) fino alla Stumpfalm (2000 m) dalla quale si devia su sentiero, sempre per sv. 47, salendo il vallone coronato dal Riepenspitze (2774 m). Al ritorno, poco sopra la Stumpfalm si devia a destra, su sentiero senza segnavia ma con ottima traccia a terra, raggiungendo in breve la Kaseralm dalla quale, per segnavia 12 e 12B si divalla, prima su sentiero e poi su strada forestale, al punto di partenza.

Percorso su BRouter; dislivello 1300 m circa, lunghezza 14,8 km (qui mappa statica).

 

Foto sferica in salita lungo il segnavia 47 verso il Riepenspitze (2734 m), qui a quota 2200 m circa, dopo aver lasciato la Stumpfalm (link diretto su Theta360):

In salita lungo il segnavia 47 verso il Riepenspitze (2734 m), qui a quota 2200 m circa, dopo aver lasciato la Stumpfalm. (percorso su BRouter: https://bit.ly/2ZTrITY) #theta360 #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA

Monte Palon e Castel Cesil da Possagno

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Dal Tempio Canoviano di Possagno (330 m) a Castel Cesil (1142 m) lungo la Val della Chiesa e il Vallon Gras; da qui al rifugio “Monte Palon” (1205 m) del Gruppo Alpini di Possagno dal quale, lungo il “Percorso della Memoria” voluto dal medesimo gruppo alpini – recupero che ha portato alla riapertura di 1000 m di trincee, 300 m di gallerie e e la sistemazione di alcuni baraccamenti ed appostamenti – si raggiunge il Monte Palon (1305 m).

Percorso su BRouter (qui mappa statica): dislivello circa 1000 m; lunghezza a/r 11,2 km (per cambiare in parte strada al ritorno: dal bivio sotto Castel Cesil, invece di seguire il sentiero 195 continuare per strada bianca (il tratto iniziale è cementato) in direzione di Villa Viola e Villa Sacro Cuore).

 

Sferica dal Monte Palon (1305 m, propaggini orientali del gruppo del Monte Grappa) al ternine “Percorso della Memoria” voluto dal gruppo alpini di Possagno.

Dal Monte Palon (1305 m, propaggini orientali del gruppo del Monte Grappa) al ternine “Percorso della Memoria” voluto dal gruppo alpini di Possagno. #theta360 #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA

 

Panoramica dal M. Palon:

Col Duro dai Quattro Tabià (Forcella Cibiana)

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Dalla località Quattro Tabià (1470 m circa, nei pressi di Forcella Cibiana) al Col Duro (2012 m) passando per Forcella di Val Inferna (1693 m).

Percorso su BRouter (qui mappa statica): dislivello 550 m e lunghezza percorso 9,2 km (a/r).

 

Foto sferica dal Col Duro (2012 m) (link diretto su Theta360):

Dal Col Duro (2012 m) verso M. Rite, Antelao, Pelmo, Civetta… Sfornioi e Sassolungo di Cibiana. https://osm.org/go/0IHdu1TM–?layers=C&m= #theta360 #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA

 

Panoramica dal Col Duro:

Antarigole – Casel de Val – Vedorcia – sotto Cadin degli Elmi e ritorno

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Escursione da Antarigole (1100m, Val Talagona, pressi del rifugio Padova, raggiungibile in auto) a Vedorcia (casera omonima e Rif. Tita Barba, 1821 m) passando per il Casel de Val; ammirati il Centro Cadore e la Val Boite dalla “terrazza panoramica” nei pressi del rifugio, ci si porta sotto il Cadin degli Elmi e da qui, lungo il sentiero 352, si torna sui propri passi.

Percorso su BRouter (qui mappa statica): dislivello 880 m, lunghezza percorso 12,7 km.

 

Foto sferica dai pressi del rifugio Tita Barba verso Montanel e Spalti di Toro (link diretto su Theta360):

Vedorcia: Montanel e Spalti di Toro dai pressi del rifugio Tita Barba #theta360 #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA

 

Panoramica verso Valle del Boite e Centro Cadore dal belvedere nei ressi del rifugio Tita Barba:

Soracrode 2020

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Soracrode (punto panoramico; 1303 m) raggiunto da Costa lungo tratti dell’Anello di Soracrode n. 11, del sentiero 268 e di una “bretella”, venutasi a creare per il passaggio ripetuto di selvatici, che permette di aggirare la vasta area di schianti che al momento impedisce la percorribilità di Costa Mula (la “bretella” ha inizio una sessantina di metri dopo l’incrocio tra il sentiero 70 e il 268, nei pressi di un preesistente segno bianco/rosso, e sale verso ovest ricongiungendosi in breve – circa 3 minuti – all’Anello di Soracrode n.11: vedi mappa cliccando sul link “percorso” sottoriportato)

(link diretto su Theta360 – percorso):

Soracrode (1303 m) – Lozzo di Cadore Dolomiti verso il paese di Lozzo e le Dolomiti d’Oltrepiave #theta360 #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA

Grotte del Caglieron (Breda di Fregona, Treviso)

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Le Grotte del Caglieron sono situate in località Breda di Fregona, in Provincia di Treviso.

Il complesso consta di una serie di cavità, parte delle quali di origine artificiale e parte di origine naturale; per la parte naturale, si tratta di una profonda forra incisa dal torrente Caglieron su strati alternati di conglomerato calcareo, di arenarie e di marne del Miocene medio (da 16 a 10 milioni di anni fa). 

Numerose sono le cascate, alte parecchi metri, con grandi marmitte alla base. Nella parte più profonda della forra, si notano sulle pareti grandi concrezioni calcaree che chiudono per un tratto e in parte la volta, dando all’insieme l’aspetto di una grotta. Sulle pareti della forra si aprono delle grandi cavità artificiali, ottenute dall’estrazione dell’arenaria, la tipica “piera dolza” (pietra tenera).

L’attività estrattiva, che risale al 1500 e forse anche prima, forniva il materiale per la costruzione di stipiti, architravi, ecc., che si possono ancora osservare sulle vecchie case e i palazzi di Vittorio Veneto e dintorni. Interessante il metodo di estrazione praticato: essendo gli strati inclinati anche oltre i 45°, il distacco del materiale, provocato utilizzando grossi scalpelli che hanno lasciato segni ancora visibili, avveniva a blocchi, con l’avvertenza però di lasciare delle colonne inclinate a sostegno della volta. Ne è derivato così un insieme di suggestive cavità artificiali, distribuite lungo l’orrido, sul cui fondo scorre vorticoso e rumoroso il torrente, tanto da portare alla costruzione di un percorso attrezzato. […]

(link diretto su Theta360 – mappa centrata sulle Grotte del Caglieron):

Grotte del Caglieron, in località Breda di Fregona, provincia di Treviso. #theta360 #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA

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