Prima o poi tocca a tutti. Le maggiori testate giornalistiche avevano il coccodrillo già pronto.
(via @angelosci91)
A proposito della nipote, Ruby, c’è chi è particolarmente ostinato.
(anche su BLOZ il blog di Lozzo di Cadore Dolomiti)
20 Giugno 2012
territoriarchico basta-casta, paniz, parla-miasma, quelli-del-pdl Divagazioni Pidielline, Repubblica Bananiera
Prima o poi tocca a tutti. Le maggiori testate giornalistiche avevano il coccodrillo già pronto.
(via @angelosci91)
A proposito della nipote, Ruby, c’è chi è particolarmente ostinato.
(anche su BLOZ il blog di Lozzo di Cadore Dolomiti)
19 Giugno 2012
territoriarchico Senza categoria
(via @cjmimun)
17 Giugno 2012
territoriarchico banana-republic, italianizzando, retorica-italiota Repubblica Bananiera
All’inizio di Marzo, con una certa pena, scrivevo:
L’inno di Mameli diventerà obbligo scolastico. Sembra. Siamo alle solite. Proposta bipartisan senza l’appoggio della Lega. Ma ve li immaginate i bastardos che ci stavano portando al collasso-paese, a dicembre eravamo a pochi centimetri dal baratro, che disquisiscono di inno nazionale e propongono di farne materia obbligatoria a scuola? Certo che ci riuscite, immaginarsi la Casta con le mani nel sacco è quasi un atto catartico. […]
Ho spiegato più volte a mia figlia, diciasettenne fertile mente (tutta sua madre), i vari motivi che mi fanno ritenere lo Stato italiano occupante il suolo veneto ed il suolo cadorino. Ma non gliel’ho mai spiegato perché volevo che lo sapesse, è sempre stata lei a chiedermi spiegazioni, a seguito di mie prese di posizione in discorsi famigliari. Un solo obbligo le ho imposto, sapendo che poteva assecondarlo: quando si rivolge a me, deve parlarmi in ladino, l’italiano è bandito (per me è semplicemente una comoda lingua franca), altrimenti non rispondo. E così è stato.
Concludevo riferendomi alle imprese dei parlamentari italioti:
A lei non toccherà la pena di imparare obbligatoriamente l’inno di Mameli, e deciderà da sola quanto peso dare alla costituenda “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera” che sembra far parte della proposta elaborata dalla Casta tricolore. No, questa volta Monti non c’entra. Non è una tecnoputtanata. E’ una puttanata e basta.
E’ ancora una puttanata e basta. Solo che è diventata (quasi) norma naziunale.
Un po’ come la legge del Menga (chi ce l’ha nel c.. se lo tenga). Di buono c’è che, come osserva il brillante Gilberto Oneto, ce lo danno senza pagare.
17 Giugno 2012
territoriarchico crisi-finanziaria, governo-monti, stampa-e-società, tecnocialtroni Editti sussidiati, El Gobierno
Monti: «Italia di nuovo in crisi, ne usciremo da soli. Ddl corruzione sarà legge». Ok, è il Pompiere della Sera, quel pezzettino di potere forte che, secondo Monti, non gli è più attaccato alla gonna. A parte qualche editoriale di Alesina e Giavazzi, che ha un peso specifico più alto della media e che talvolta canta fuori dal coro (anche per questioni di decenza), tutto il resto del Pompiere è un sostanziale inno alla fatua inconsistenza del prode Monti, un vero e proprio bellimbusto carico di apparente sobrietà, e per il resto vuoto come lo spazio intersiderale.
Insomma, Monti ci fa sapere che siamo di nuovo in crisi. Non ci eravamo accorti di esserne usciti: può darsi che lo stoccafisso montiano, nel corso delle varie sedute spiritiche con i sodali ministri del vuoto pneumatico, si sia sentito investire dalle sideree profondità della codiddetta forza. Deve aver sentito una voce che gli sussurrava «Che la forza sia in te». La forza di continuare a dire sobrie stronzate.
16 Giugno 2012
territoriarchico corretta-informazione, cresci-italia, governo-monti, stampa-e-società, tecnocialtroni Editti sussidiati, El Gobierno
Il meccanismo è collaudato, il risultato certo, l’effetto quello di una propaganda patetica. Funziona così: il governo annuncia qualcosa, un ministro fa una dichiarazione, sceglie un numero qualsiasi, possibilmente con tanti zeri, e può stare sicuro che i giornali titoleranno su quello.
“Sviluppo, la legge vale 80 miliardi”, apre la prima pagina Repubblica, con la decenza di mettere almeno tra virgolette l’affermazione, così che la responsabilità ricada su chi l’ha fatta, Corrado Passera. Al titolista resta però la colpa, forse maggiore, di limitarsi al copia-incolla delle dichiarazioni, senza spiegare al lettore che di quegli 80 miliardi non se ne vede traccia alcuna. Il Corriere della Sera cancella pure le virgolette e asserisce “80 miliardi per la crescita”. La Stampa concede anche dettagli, per dare maggiore credibilità alla balla, “Tagli e vendite, un piano sviluppo da 80 miliardi”.
Soldi che non ci sono, ovviamente: spendere davvero 80 miliardi per la crescita sarebbe l’equivalente di un piano Marshall, una svolta che dovrebbe sembrare assurda a chiunque abbia seguito la politica degli ultimi mesi. Siamo seri, un governo che deve fare una manovra da 60 miliardi per salvare l’Italia, come recitava il nome del decreto, poi ne trova 80 da spendere? Altro che tecnici, sarebbero alchimisti, ciarlatani (ok, su quest’ultimo punto il dibattito è ancora aperto). […]
Una spiegazione del successo di queste balle mediatiche è la piaggeria giornalistica, sicuramente, qualcuno sostiene anche l’incompetenza (a questo io non credo, bisogna essere abili a maneggiare le notizie, qualunque sia lo scopo che si persegue, informativo o altro). Ma c’è anche qualcosa di più inquietante: la convinzione, da parte di politici (o tecnici) e giornalisti, che gli italiani non vogliano o non possano capire. […].
Il lettore però ha il potere assoluto, ha un euro e qualche centesimo da destinare altrove. Nessuna sorpresa che lo stia facendo sempre più spesso. E non è solo colpa della crisi.
(via il Fatto Quotidiano – Stefano Feltri – ottimo, da leggere per intero)
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16 Giugno 2012
territoriarchico crisi-finanziaria, prediche-cattoliche, stato-chiesa Le Rette Vie Cattoliche
Osserva giustamente Melilli sul Corriere del Veneto in relazione all’uscita del vescovo di Vicenza:
[…] Ma tutto immaginavamo tranne che monsignor Beniamino Pizziol, vescovo di Vicenza, sparasse contro la Germania: «Pensa troppo a se stessa».
[…] Ora, a parte la gaffe verso la Germania, lo stesso Paese che ha dato i natali a Benedetto XVI; al di là del boomerang verso quel «popolo tedesco» che esprime anche i turisti storicamente amanti del Veneto (e di Vicenza) e al netto del giudizio su un Paese notoriamente solido, l’invettiva di Pizziol ha comunque il merito di avviare una riflessione su Europa, crisi e strategie. Con un’avvertenza, però: se l’Europa rischia la bancarotta non è certo per le politiche di rigore della Germania. Piuttosto, bisogna riflettere sulle finanze spregiudicate di Atene, Madrid e in parte di Roma, prima del Governo Monti.
[…] Ciò che sorprende nell’analisi di monsignor Pizziol è l’obiettivo di fondo: una critica sì acuta all’esterno, in questo caso alla Germania, ma deficitaria al proprio interno e cioè al Vaticano: l’affare Gotti Tedeschi, il corvo o i corvi che sottraggono decine di documenti riservati anche sui conti e gli investimenti della Santa Sede.
Da che pulpito !! Oltretutto, speriamen ke ai turisten tedeschen non gli girino le ballen … (una tirata d’orecchi da Bertone non gliela leva nessuno: fanatico).
16 Giugno 2012
territoriarchico prediche-cattoliche Le Rette Vie Cattoliche
La cosa andrebbe segnalata a uno come Giannino (vedi mito numero uno: la colpa è dei tedeschi). Per me nel vin santo ci mettono anche qualche steroide.
La politica del rigore imposta dalla Germania al resto dell’UE è frutto di «una deriva individualistica che mette a rischio l’Europa»: lo dice il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol. Il presule, incontrando la stampa giovedì per fare il bilancio del suo primo anno nella città, ha lamentato, «non solo a Vicenza», un preoccupante individualismo «su tutti i livelli»: nei singoli, nei gruppi sociali, nella Chiesa stessa. E anche in Europa: è arrivato così all’esempio del popolo tedesco, «che cura all’estremo, con serietà estrema, la propria salvezza mettendo a rischio (ma non solo loro, anche altri popoli) l’Europa». Lo stesso giorno, manco a farlo apposta, Angela Merkel ha detto che «la forza della Germania non è inesauribile» e che non le si può chiedere troppo.
(via LiberoQuotidiano.it)
16 Giugno 2012
territoriarchico le-altre-caste, magistraturando, pubblico-impiego Gemme di Saggezza, Repubblica Bananiera
(via @borghi_claudio)
16 Giugno 2012
territoriarchico Senza categoria
Solo per entrare nell’ordine di idee di cosa vuol dire inflazione. Anzi, iperinflazione. Tutte le altre immagini e diagrammi su ZeroHedge.
20 Giugno 2012
colpo di sole fatale per la CGIA di Mestre
territoriarchico cgia-mestre, colpi-di-sole Divertiserio
Apprezzati anche per gli studi sull’imposizione fiscale ed il giogo tributario fatto subire agli italiani dalla Repubblica Bananiera, gli alimentaristi della CGIA danno però il meglio di se stessi quando dispensano utili consigli su cosa mangiare in questi giorni di gran caldo. Anche al G20 ne hanno tenuto conto (si vede dagli entusiasmanti risultati, NOO?). Il segreto? Le vitamine: C alla mattina, B a pranzo, E ed A alla sera.