Non è facile immaginare quello che potrebbe succedere se mai si dovesse lasciare l’euro per tornare alla lira. Ai soliti e facili catastrofismi bisogna contrapporre un pensiero più ordinato con un approccio più meditato. E’ quello che fa Alberto Bagnai in questo articolo che va letto per intero su FQ:
[…] Il terrorismo si fa allora più subdolo: “fuori dall’euro c’è l’iperinflazione, sarà come a Weimar, andremo a fare la spesa con una carriola di monete, compreremo il giornale con un chilo di lire in tasca”. Affermazioni confezionate sapientemente, per far breccia nelle menti degli elettori più ingenui (sperando siano i più numerosi). In queste parole lievemente imprecise certo non può esserci buona fede. Cerchiamo di riportarci almeno un minimo di buon senso:
(1) Tutti concordano sul fatto che si tornerà alle valute nazionali con un cambio uno a uno: un euro per una “nuova lira” (vedi Sapir, Bootle, ecc.). È la cosa più semplice e razionale da fare per facilitare la transizione e per evitare fregature come quella che ci siamo presa con il passaggio dalla lira all’euro (vedi oltre).
(2) Ci sarà una svalutazione, ovvio: usciamo proprio per non essere stritolati da un cambio troppo forte. Di quanto sarà? Le stime vanno da un 20% (Altomonte) a un 30% (Bootle).
(3) Come si calcola? […]
(4) Sarà una catastrofe? No. Tanto per capirci, questo è più o meno l’ammontare della svalutazione che subì l’euro nel primo anno di vita (26.7% dal gennaio 1999 all’ottobre 2000). Attenzione: noi l’euro non lo avevamo ancora in tasca, ma già lo usavamo negli scambi internazionali, cioè per comprare i dollari necessari ad acquistare le materie prime (i cui prezzi erano in crescita). Qualcuno ricorda carriole in giro per le strade?
(5) L’inflazione aumenterà di 30 punti, arrivando al 33%! No, appunto. […]
Insomma: l’idea dell’on. Bersani che il giorno dopo la liberazione andremo a comprare il giornale con 2323 monete da una lira in tasca (al posto di 1,20€) è molto pittoresca. A noi piace ricordarlo così, con la sua eloquenza immaginifica e le sue maniche rimboccate, a ostentare pragmatismo. Se il governo farà il suo lavoro, ci si andrà con 1.20 nuove lire, che diventeranno 1.30 dopo un anno (contando che l’inflazione aumenti di 6 punti, ad esser pessimisti). Non mi pare una tragedia, rispetto al devastante cambio 1000 lire = 1 euro, che abbiamo subìto per la colpevole inerzia del governo Berlusconi. Proprio questa esperienza recente ci aiuterà a fare più attenzione.
18 Agosto 2012
Monti: con l’evasione siamo in guerra (cose da pazzi)
territoriarchico analisi-governo-monti, banana-republic, dagli-all'evasore, governo-monti Cialtroni al lavoro, El Gobierno, Tartassati
di Alberto Mascioni
“Ma ve lo immaginate , un premier di un paese Europeo o il presidente degli USA che dichiara: << con l’evasione siamo in guerra>> , mentre un insigne componente del suo esecutivo, ex -amministratore di una banca che ha già concordato di pagare, per accertata evasione, 270 milioni di euro, è indangato per quella vicenda di frode fiscale ? E, come se non bastasse , nello stesso istituto bancario, all’epoca dei “fatti” era vice-presidente dell’organismo di controllo (il consiglio di sorveglianza), anche il ministro del welfare Elsa Fornero. Cosa controllava la vicepresidente Fornero?
E come credete reagirebbe, in una tale situazione in quei paesi, la stampa e l’informazione? Così come fanno, questi indecenti, gazzettieri azzerbinati?”
Domanda: “che il lupo pretenda di mangiare la pecora, sta nelle cose, ma che la pecora gli dia il benservito … questo proprio no ! A quando la rivoluzione?
(via Polcri blog)
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