Il nostro paese ha registrato il secondo risultato peggiore dell’eurozona, solo la Grecia con un rapporto debito/pil del 160,5% fà peggio di noi.
luglio 2013
22 Luglio 2013
Eurostat: rapporto debito/pil dell’Italia a quota 130,3%
territoriarchico crisi-finanziaria, debito-pubblico, grafici-economia, PIL-italia Crisi Finanziaria, Economia e Finanza, Europatia
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21 Luglio 2013
il declino industriale dell’Italia (secondo Bankitalia)
territoriarchico grafici-economia, produzione-industriale Economia e Finanza, Produzione Industriale
Leggi tutto su Economy 2050.
21 Luglio 2013
30 Luglio 2013 – Il Veneto verso il Referendum
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[…] Gli esperti che per alcuni mesi si sono confrontati su questi temi hanno prodotto elaborati che, nella sostanza, hanno preso atto di come il diritto internazionale sia profondamente mutato nel corso degli ultimi decenni e di come oggi il Veneto – se lo vorrà – potrà diventare indipendente.
Questo risultato si deve alla pazienza, all’intelligenza, alla capacità di dialogo e alla dottrina dei membri della Commissione. Hanno fatto un lavoro utile che non decide né in un senso né nell’altro, ma affida al Consiglio Regionale e quindi ai rappresentati dei cittadini veneti (com’è giusto che sia) l’onere e l’onore di compiere atti importanti: a tutela della popolazione che hanno il compito di amministrare.
Forse già il 30 luglio, quando si discuterà la proposta di legge che istituisce il referendum consultivo, sapremo se questi consiglieri saranno all’altezza dei problemi che devono affrontare.
(qui il testo della Relazione della Commissione di Giuristi)
(leggi tutto su Diritto di voto)
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16 Luglio 2013
Indipendenza del Veneto: innanzitutto una battaglia di libertà
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Qui sul BLOZ abbiamo già incontrato il prof. Carlo Lottieri (insieme al prof. Luca Antonini) nel corso di una intervista su Radio24 condotta da Oscar Giannino sui temi dell’indipendenza e del federalismo differenziato condotta. In questo video Lottieri parla dell’Indipendenza del Veneto con quei toni e contenuti che a me piacciono in modo particolare e che riflettono la forza del concetto supremo del Diritto di Voto! Chi è interessato si prenda il tempo di sentirselo per intero: vi sono parecchi ottimi spunti sui quali ragionare.
(via BLOZ)
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5 Luglio 2013
giorni di pagamento tra le imprese
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Pagamenti tra imprese sotto la lente (datiCerved). Leggi tutto su Linkerblog:
28 Luglio 2013
il partito della spesa pubblica ‘a cui nessun governo può resistere’
territoriarchico spesa-pubblica, taglio-spesa-pubblica Economia e Finanza, Spesa pubblica
[…] C’è il forte sospetto che sia ormai inutile continuare a ripetere, come facciamo da anni, la solita litania: «Bisogna ridurre la spesa pubblica al fine di abbassare le tasse e rilanciare così la crescita».
Il partito della spesa pubblica non ha alcun interesse alla crescita perché non può accettare che spese e tasse scendano. Fino a oggi, quel partito si è rivelato fortissimo, imbattibile. Ci sono due possibili spiegazioni, non necessariamente incompatibili fra loro, di tale imbattibilità. La prima ha a che fare con le «quantità» e la seconda con la «qualità». La spiegazione quantitativa dice che i numeri sono a favore del partito della spesa pubblica: coloro che vivono di spesa sopravanzano ogni altro gruppo e rappresentano, sul piano elettorale, una «minoranza di blocco» ai cui veti nessun governo, quale che ne sia il colore, può resistere. La spiegazione qualitativa fa riferimento all’esistenza di «cani da guardia», di istituzioni strategicamente collocate che si sono assunte il compito di salvaguardare gli interessi facenti capo al partito della spesa pubblica. Per esempio, guardando a certe sentenze della Corte costituzionale, si può essere colti dal sospetto che sia addirittura «incostituzionale» ridurre la spesa pubblica (e quindi le tasse), ossia che, per il nostro ordinamento, quelle due grandezze possano solo crescere, mai diminuire. Più in generale, c’è una intera infrastruttura amministrativa (alta burocrazia, magistrature amministrative) che regge e dà continuità alla azione dello Stato, che sembra chiusa a riccio nella difesa di un equilibrio politico e sociale fondato sulla incomprimibilità della spesa e su tasse altissime. La debolezza della politica fa poi il resto, rende impossibili interventi capaci di vincere le resistenze burocratiche e lobbistiche e invertire la rotta. […]
(leggi tutto Corriere.it – Angelo Panebianco)
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