[…] Che accadrà se le stime di crescita risulteranno sbagliate per eccesso di ottimismo ed il nostro paese mancherà il pareggio di bilancio, sia su base assoluta (cosa peraltro certa già oggi) che strutturale? Il premier Bersani che farebbe, in quel caso? Un suggerimento: non pensi neppure lontanamente di fare una manovra correttiva, magari tentando di barattarla in Europa con qualche embrione di “regola aurea” che esenti dal deficit gli investimenti pubblici, e che peraltro mai arriverebbe. Piuttosto, il premier Bersani punti i piedi e chieda un allungamento dei tempi di convergenza al pareggio di bilancio strutturale, se vuole evitare che andiamo ad ammazzarci.
Se invece il premier Bersani denunciasse il buco con l’intenzione di mettere mano ad una manovra salvifica e redistributiva, fatta di patrimoniali per tutti (perché anche i sassi sanno che quelle sui “ricchi”, quelli veri, non producono gettito sufficiente), magari dicendo che noi siamo i più europeisti di tutti perché rispettiamo i comandamenti ma facciamo anche equità, allora si porrebbe un problema. E pure serio. Ma non mettiamo il carro davanti ai buoi e la patrimoniale davanti ai contribuenti. Il tempo dirà.
11 Gennaio 2013
la cosa più sensata da fare se non raggiungessimo il pareggio di bilancio: chiedere di allungare i tempi di convergenza
territoriarchico bersani, crisi-finanziaria Crisi Finanziaria
Non c’è davvero nessun’altra soluzione. A parte la morte. Tratto da “La polvere ed i tappeti del premier Bersani“: