Si va bene BBB+ da A-.
Ma rileggendo Fitch (link) :
….- Q412 data confirms that the ongoing recession in Italy is one of the deepest in Europe. The unfavourable starting position and some recent developments, like the unexpected fall in employment and persistently weak sentiment indicators, increase the risk of a more protracted and deeper recession than previously expected. Fitch expects a GDP contraction of 1.8% in 2013, due largely to the carry-over from the 2.4% contraction in 2012….
Ehm? -1,8%
Per l’Unione Europea doveva essere -1%
Per la BCE e Banktalia pure
Per il Governo Italiano -1,2%
E siamo solo all’8 Marzo. Festa della Donna. Di questi tempi l’anno scorso ci vaticinavano un -1% ed è finita -2,4%.
No, solo per dire.
(via Rischio Calcolato)
24 Marzo 2013
Gli errori di Cipro e quelli di Berlino
territoriarchico crisi-finanziaria, europatia, eurozona, germania, merkel Crisi Finanziaria
Cipro, la cui economia vale lo 0,25% di quella dell’area euro il cui intero sistema bancario è più piccolo dell’undicesima banca tedesca, è diventato una minaccia esistenziale per la moneta unica. Le cifre in gioco sono così insignificanti per l’Europa da rendere chiara la natura politica della scelta tedesca. Angela Merkel ha deciso di non assumersi la responsabilità per gli errori degli altri. Il messaggio è chiaro e diretto (implicitamente) anche all’Italia: chiunque oggi e in futuro richieda un sostegno finanziario, dovrà mettere in gioco una parte della propria ricchezza. […]
[…] Le cifre in gioco sono così insignificanti per l’Europa da rendere chiara la natura politica della scelta tedesca. Angela Merkel ha deciso di non assumersi la responsabilità per il sistema e per gli errori degli altri, o di farlo il più tardi e il meno possibile. Si può non essere d’accordo, rileggere Kindleberger e criticare la corta veduta della cancelliera; ma è difficile trovare altri leader europei che agiscano mettendo in secondo piano i propri problemi elettorali o rinunciando a definire gli altri Paesi sulla base di cliché moraleggianti. L’Italia o la Francia potrebbero desiderare un’altra Germania, un egemone lungimirante, ma è con questa che devono fare i conti. Il messaggio di Berlino è chiaro e diretto (implicitamente) anche all’Italia: chiunque oggi e in futuro richieda un sostegno finanziario, dovrà mettere in gioco una parte della propria ricchezza. Il puntiglio con cui la Bundesbank sottolinea che i patrimoni pro capite degli italiani sono più elevati di quelli dei tedeschi può sfiorare la provocazione e l’irresponsabilità, adesso che in un altro Paese dell’area i risparmiatori assaltano gli sportelli per portare i loro soldi altrove. Ma il senso è inequivocabile. […]
(via Corriere della Sera – Federico Fubini)
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