Macché Franceschini! Qui si tratta di Hollande. Gli manca solo il changement, poi per il resto è uguale uguale …
Divagazioni Piddine
13 Settembre 2012
Adesso! Matteo Renzi (tra Franceschini e Hollande)
territoriarchico adesso-renzi, quelli-del-pd Divagazioni Piddine
4 Settembre 2012
PD, patrimonio e reddito …
territoriarchico imposizione-fiscale, partitocrazia, quelli-del-pd Divagazioni Piddine, Partitica
(via @borghi_claudio)
4 Agosto 2012
quelli del PD: ‘anonimi compagni, amici che restate …’
territoriarchico quelli-del-pd Divagazioni Piddine, Fermare il declino
Non certo per par condicio – considerato l’articolo di ieri quelli del PDL: via, vanno mandati via e basta! – ma capita di doversi interessare anche di quella melma che è il PD. La discussione – sempre coagulata attorno alla presentazione della nuova proposta politica “Fermare il Declino” – lo ammetto, può apparire più accademica che pratica, ma agli interessati non mancherà di offrire ottimi spunti sui quali riflettere.
Sandro Brusco e Michele Boldrin, firmatari del manifesto Fermare il Declino, “dialogano” lungamente con il “Compagno che resta nel PD”:
No, non vi chiediamo di propagar le verità sociali. Vi chiediamo di riflettere. È veramente il PD lo strumento migliore per fermare il declino italiano?
Caro Compagno Che Resta nel PD,
abbiamo discusso parecchio, con te e altri come te, durante il mese che ha preceduto la pubblicazione del manifesto su ”fermare il declino”. La discussione si è svolta sempre su due piani. Il primo piano era quello della discussione concreta sulle cose da fare. Pochi contrasti in questa area: ci dicevi che l’insieme di proposte era, per usare le parole della canzone, ”se non del tutto giusto quasi niente sbagliato”. Le discussioni su aspetti marginali ci sono sempre, ma era chiara la condivisione di fondo sia dell’impianto analitico sia del grosso delle proposte.
[…] Il paese non può aspettare dieci o venti anni che il PD ”maturi”. È urgente fare di tutto perché la prossima legislatura non venga buttata al vento, come è avvenuto con questa (e quella precedente, e quella precedente ancora…). Basterebbe questo in verità a sconsigliare la permanenza nel PD. Dopotutto gli esseri umani che ora reggono le sorti del PD hanno governato dal 2006 al 2008 e dal 1996 al 2001 (alcuni di loro anche in tempi precedenti, ma transeat). Dicci, fratello, quali fra costoro sarebbero, a tuo avviso, capaci anche solo di comprendere ciò di cui il paese ha bisogno?
[…] Il problema di promuovere l’efficienza nella fornitura pubblica di sanità ed educazione venne in buona misura ignorato, o per scarsa comprensione o per ossequio alle forze sindacali alleate.
[…] Al contrario, praticamente sempre, l’apparato dello Stato – quello concreto, compagno/amico, quello fatto di alti funzionari, direttori generali, boiardi delle imprese pubbliche, magistrati prestati all’amministrazione, eccetera: quelli che guadagnano tutt’ora cifre non viste in ogni altro paese occidentale – lottò per mantenere la sua influenza nelle imprese che stava vendendo, cercando di mantenerne il controllo mediante partecipazioni azionarie e golden shares. Pensa, tanto per dire, alle fondazioni bancarie …
[…] Quale speranza esiste che nei prossimi mesi la deriva manifestata dal centrosinistra negli ultimi 15 anni possa essere rovesciata? Nessuna. Questi 15 anni dovevano e potevano essere usati per riflettere sul ruolo dell’economia di mercato per promuovere l’innovazione, per ridisegnare gli incentivi nel settore sanitario e nell’educazione, per ripensare l’opportunità della attuale, soffocante, tassazione di lavoro e impresa. Per riflettere, insomma, sullo stato vero, quello materiale fatto di ministeri e regioni, non quello astratto e sapiente dell’antico leninismo. Nulla di ciò è avvenuto. È avvenuto qualcos’altro. È avvenuto il Prodi bis, un governo che ha aumentato le tasse sui precari per finanziare un abbassamento dell’età pensionabile riservato ai fortunati appartenenti alla generazione giusta e ai settori giusti.
[…] Infine: qual è il livello di coinvolgimento dei suoi dirigenti nel sistema della casta che, dalle fondazioni bancarie alle municipalizzate, tanto danno crea al paese? Quanto consenso ha il partito nelle zone e nei ceti più produttivi del paese? Quali sforzi ha fatto per recuperare il consenso in quelle zone e di quei ceti? Sforzi veri, correlati da riflessioni su come abbassare in modo credibile e realistico la pressione fiscale e su come aumentare l’efficienza dello Stato, non battute propagandistiche.
Facci sapere. Noi attendiamo pazienti. La cosa che andiamo creando è aperta, è un movimento reale che vuole cambiare lo stato di cose presenti …
[leggi tutto su noisefromamerika]
(anche sul BLOZ)
3 Agosto 2012
Aria fritta: ‘Carta d’intenti del PD, una lettura critica’
territoriarchico aria-fritta, quelli-del-pd Divagazioni Piddine
Ho letto la carta del PD e provo a farne un’analisi critica. Non ne viene fuori una rappresentazione confortante.
Già dal titolo partiamo male :
Italia bene comune.
Avete idea di cosa sono i beni comuni e di che fine fanno in Italia? Mai visto che fine fanno la sorte delle cabine telefoniche al sud Italia?
In proposito Milton Friedman scriveva* :
When everybody owns something, nobody owns it, and nobody has a direct interest in maintaining or improving its condition. That is why buildings in the Soviet Union — like public housing in the United states — look decrepit within a year or two of their construction.
Ma lasciamo perdere il titolo e vediamo i contenuti.
Nel breve testo che precede il numero uno troviamo vuota retorica e distanza dalla realtà. Il testo inizia così:
L’Italia ce la farà se ce la faranno gli italiani.
Ma no?
Se il paese che lavora, o che un lavoro lo cerca, che studia, che misura le spese, che dedica del tempo al bene comune, che osserva le regole e ha rispetto di sé, troverà un motivo di fiducia e di speranza.
Ma bene, mai pensato che tra il paese che lavora e quello che cerca un lavoro possa esserci un conflitto? No, il PD non lo può dire, ma l’evidenza di chi vive nel paese è un altra: le protezioni di chi è dentro ostacolano l’ingresso di chi è fuori. Le restrizioni al mercato, le corporazioni medioevali impediscono a chi è fuori di entrare. Se ignoriamo questo conflitto non si va da nessuna parte. Se perdo il lavoro e voglio fare il tassista non posso. Se ho la laurea in farmacia e voglio fare il farmacista non posso. Se voglio prendere un mutuo senza un notaio non posso. Che fa il PD? parla di fiducia e di speranza. […]
(leggi il resto su Linkiesta – Massimo Famularo)
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7 Giugno 2012
il PD perduto e le nomine di AGCOM
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Prima del disfacimento il PD potrà sostenersi solo come forza partitica nella quale l’ideologia conta ancora qualcosa. E sarà l’ideologia, cieca ed anacronistica, a foderare gli occhi dei piddini. Se non viene spazzato via il ciarpame (Finocchiaro, Bersani ecc.) il PD farà la fine del PDL. Basta che la magistratura dia un giro di vite alle indagini nelle quali sono coinvolti i piddini, da nord a sud. Se poi ci mettete anche la figura fatta sulle nomine AGCOM, il quadro dello squallore è completo.
[…] 4) Che il PD sia un partito perduto è invece uno dei piccoli colpi di scena di questo giro di nomine: il fatto è che dimostra fragorosamente di esserlo in uno dei pochi campi davvero rilevanti per la crescita del paese. Lasciamo perdere Maurizio Decina che è persona degna e competente, ma tutto il resto del teatrino andato in onda nei giorni scorsi, con ogni piccolo capetto che combatteva la fiera battaglia per sponsorizzare il proprio candidato incompetente (fino alle fantozziane “primarie interne per Agcom” ) e con il successivo mercato delle vacche con Casini (acrobaticamente trasversale fra poltrone di Autorità differenti) ha chiarito definitivamente quello che molti sospettavano: inutile annunciare fieramente molto ipotetici passi indietro in Rai e altre questioni simili, Bersani, D’Alema e compagnia ragionano oggi esattamente come dieci anni fa, sono un altro specchio della decadenza del paese mentre se ne proclamano i salvatori.
Adesso ai più masochisti di noi non resta che attendere il prossimo disegno di legge per l’Italia digitale che le migliori menti del PD e del PDL stanno preparando assieme per il Paese, tremo al solo pensiero. Io nel frattempo esco a bermi un bicchiere di Chablis sperando di dimenticarli, tutti, contemporaneamente, almeno per stasera.
(via il Post – Massimo Mantellini)
15 Ottobre 2012
Bersani dà inizio alla campagna elettorale: metti il gatto nel motore
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(via @Phastidio)