(via @ItaliaOggi)
Economia e Finanza
2 Febbraio 2013
Bersani-MPS: destino profondo …
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2 Febbraio 2013
PD e euro: se anche Fassina c’è arrivato …
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In una unione monetaria le tensioni fra le diverse aree (Germania, Italia …) non si possono scaricare con i riallineamenti valutari (apprezzamento e deprezzamento) e quindi si scaricano sul lavoro (deflazionando, cioè abbassando i salari). Tutto ciò secondo la Prima legge della Federazione Intergalattica di cui il pianeta Terra fa parte. Ora c’è arrivato anche Fassina, economista del PD.
Forse la cosa è nota anche agli europeisti testa di cavolo che siedono nell’attuale governo. Come detto ora lo sa – teste di cavolo pure loro – anche chi dovrà a breve prendere il loro posto. Sempre che per governare le due compagini – teste di cavolo – non debbano prendersi a braccetto (cosa più che probabile) per fare una bella ammucchiata. Comunque un passo avanti lo si è fatto (tradotto: sarà il primo governo centro-sinistro-sinistro a tagliare di brutto – giocoforza – gli stipendi al pubblico impiego).
(anche sul BLOZ)
1 Febbraio 2013
le banche siano lontane dalla politica (come le mosche dalla c.)
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(via @mariogiordano5)
4 Gennaio 2013
Qualcuno ha visto il risanamento dei conti pubblici?
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[…] Per cercare di chiarire le idee al lettore (e a chi scrive) conviene andare direttamente ad analizzare la crescita nello stock del debito pubblico (dato che l’effetto principale del fabbisogno è proprio la crescita del debito). Utilizziamo allo scopo un altro grafico tratto dalla pubblicazione della BI.
Come si può vedere il debito, che ha sfondato in ottobre il muro dei 2000 miliardi, manifesta una tendenza alla crescita ben più marcata rispetto allo scorso anno: tra ottobre 2011 e ottobre 2012 è aumentato di ben 99 miliardi (da 1916 a 2015); tra ottobre 2010 e ottobre 2011 era invece cresciuto solo di 45 miliardi (da 1871 a 1916). A cosa è dovuta questa crescita più che doppia rispetto all’anno precedente?
- I prestiti agli altri stati, bilaterali o via EFSF, sono cresciuti di 19 miliardi (passando da 11 a 30 mld.);
- I depositi presso la Banca d’Italia e gli impieghi della liquidità sono aumentati di 15 miliardi (da 38 a 53);
- I depositi presso altre istituzioni finanziarie residenti al netto degli impieghi della liquidità sono diminuiti di 9 miliardi (da 37 a 28 mld.)
La somma algebrica delle tre voci precedenti è pari a 25 miliardi. Essi rappresentano aumenti di crediti della PA che sono stati finanziati con aumento del debito pubblico. Al netto di tale componente il debito pubblico risulta tuttavia cresciuto in un anno di 74 miliardi di euro e la causa è semplicemente l’eccesso di pagamenti per finanziare le spese della PA rispetto agli incassi della medesima.
Qualcuno, a parte il governo e la quasi totalità dei giornali, ha visto il risanamento dei conti pubblici?
(via Chicago blog – Ugo Arrigo)
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3 Gennaio 2013
previsioni di maggior crescita e maggior riduzione del PIL nel mondo
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(via The Economist)
23 Dicembre 2012
Il debito pubblico italiano: mai costato così poco!!!
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Come potete ben vedere, il costo nominale del debito emesso quest’anno si è ridotto al 3,20% (3,24% a luglio scorso). Fa uno strano effetto ahn, specialmente quando lo si mette in confronto allo spread, che attualmente viaggia sui 300 punti base (3%) a cui la grande stampa generalista associa 10 Miliardi di maggiori debiti. Lo dimostrassero almeno: come fanno a dire un’assurdità del genere! Qui si mi devo schierare dalla parte di Berlusconi e Brunetta: il fattore spread è un indicatore utile per capire la situazione del debito pubblico italiano, ma dire che con Monti abbiamo risparmiato più di miliardi di € di interessi è una balla bella e buona, come d’altra parte affermare che con il precedente governo Berlusconi si sarebbero pagati 10 miliardi in più il debito!
(leggi tutto su Rischio Calcolato)
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13 Dicembre 2012
Monti se ne è andato? Meglio così. Krugman, Munchau, Evans Pritchard
territoriarchico governo-monti Economia e Finanza, El Gobierno
A differenza di quanto si sostiene in Italia, la stampa internazionale non riserva solo elogi a Mario Monti. Un florilegio dei giudizi più caustici di alcuni noti commentatori.
L’economia dell’austerità è andata esattamente secondo copione – quello keynesiano, non quello dei fanatici dell’austerità. Di più e ancora, i “responsabili” tecnocrati hanno indotto i loro popoli ad accettare la medicina amara dell’austerità, più e più volte, non riuscendo a produrre risultati. L’ultimo caso in questione è l’Italia, dove Mario Monti – una brava persona, profondamente sincera – ha lasciato prima del termine del mandato, in ultima analisi perché le sue politiche stanno consegnando l’Italia alla depressione.
- L’Europa sanguinante. Articolo di Paul Krugman sul suo blog [inglese] [in italiano su Keynes blog]
- La politica fa scoppiare la bolla Monti. Editoriale di Wolfgang Munchau sul Financial Times [in italiano]
- L’uscita di scena di Mario Monti è l’unico modo per salvare l’Italia. Editoriale di Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph [in italiano]
[leggi tutto su Keynes blog]
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14 Febbraio 2013
analisi economica del 2012: un brutto anno che finisce male
territoriarchico analisi-congiuntura, grafici-economia Economia e Finanza
Economicamente, il 2012 è stato un brutto anno che è finito anche peggio. Con una crescita a meno 2,2 per cento, il Pil 2012 dell’Italia torna a 6,5 punti in meno rispetto a prima della crisi. Il quarto trimestre è il peggiore dei sei trimestri di recessione. Per colpa della peggiore congiuntura internazionale ed europea. Ma anche del fisco e delle mancate liberalizzazioni che ora presentano il conto.
(leggi tutto su lavoce.info)
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