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Economia e Finanza
22 Ottobre 2012
Rapporto Mensile Terzo Trimestre 2012 (tutti gli indicatori economici): Dove va l’Italia?
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15 Ottobre 2012
Verso la Bancarotta: Berlusconi batte Monti (Analisi del rapporto debito/PIL)
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Ahh, Santi Media Sussidiati, oggi sui TG nostrani BUONE NOTIZIE.
La Banca d’Italia certifica che il debito pubblico sta scendendo. Ed è vero!
E in fatti come noto il debito pubblico ha una sua stagionalità data dal fatto che mentre le uscite sono più o meno costanti le entrate no. Dipendono dai periodi di versamento delle varie imposte e da altre fonti di entrata (dividendi delle quotate partecipate ad esempio). […]
[…] Non c’è partita il governo Berlusconi/Tremonti è riuscito a fare molto meglio dell’attuale banda di tecnici. A mancare ovviamente è il PIL il quale si avvia verso un rotondo -3% questo anno (nel grafico si siamo limitati ad un -2,5% per prudenza).
Ecco come stanno in realtà le cose. Un disastro mai visto, roba da anni ’80 in piena era Craxiana. Anzi peggio, perchè in questo caso è la produzione di ricchezza a mancare. Come vi ripetiamo da mesi:
Lo stato può tassare, confiscare, imprigionare ma mai e poi mai uno stato potrà costringere l’individuo a produrre ricchezza.
Ed è quello che sta accadendo, i parassiti tassano e i produttori di ricchezza chiudono o se ne vanno oltre confine.
Alla via così sempre avanti verso la bancarotta.
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14 Ottobre 2012
FMI: previsioni per 2012 (-2.3%) e per 2013 (-0.7%)
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(via @borghi_claudio)
14 Ottobre 2012
Bonanni, Tobin tax e l’etilometro
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(via @Phastidio)
22 Settembre 2012
presentazione del libro ‘Manifesto capitalista’ di Luigi Zingales
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Presentazione del libro di Luigi Zingales “Manifesto capitalista. Una rivoluzione liberale contro un’economia corrotta” (Ed. Rizzoli)
(via RadioRadicale)
13 Settembre 2012
il fondo ESM (MES)
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(via Rischio Calcolato)
13 Settembre 2012
Fondo ESM: facciamo proprio schifo – battuti dai tedeschi 37mila a ZERO!
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6 Settembre 2012
Vantaggio competititivo: cosa offre l’Italia al mondo economico? (secondo Deutsche Bank niente)
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4 Settembre 2012
sull’eliminazione del contante: cara Gabanelli, si informi!
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Francesco Lippi dell’Università di Sassari scrive una lettera al Corriere della Sera per criticare la posizione di Milena Gabanelli a proposito dell’eliminazione del contante per combattere l’evasione fiscale:
Da circa un anno Milena Gabanelli propone di combattere l’evasione fiscale imponendo una «tassa» su prelievi e depositi di contante. In un articolo su Noisefromamerika (novembre 2011) ho spiegato che la proposta complicherebbe la vita di milioni di onesti cittadini. Tassare il contante per combattere l’evasione è un po’ come riempire l’autostrada di dossi per far rispettare i limiti di velocità. Perché, invece, non far funzionare controlli e sanzioni come succede in Germania dove il contante è usato più che da noi? La tassa sarebbe inoltre inefficace perché aggirabile: basterebbe aumentare le scorte di contante minimizzando depositi e prelievi. Sul Corriere del 22 agosto Gabanelli ribadisce la sua proposta e dice che la mia analisi è sbagliata, senza spiegare. L’unico punto su cui mi risponde nel merito riguarda il fatto che «basta documentarsi sul numero di persone che lavorano alla Guardia di Finanza per capire l’esiguità dei controlli che possono essere fatti». Ho seguito il suo consiglio: Wikipedia mostra che in Guardia di Finanza lavorano circa 68.000 persone, mentre all’Agenzia delle Entrate ne lavorano circa 33.000. Nel Regno Unito (Paese a noi simile per popolazione e Pil) lo HM Revenue and Customs ne impiega 67.000. Negli Usa l’Internal Revenue Service ha circa 100 mila persone: tanti quanti noi per una popolazione 5 volte la nostra e un Pil 8 volte il nostro. Come fanno ad avere così poca evasione? Ci può spiegare? La replica di Gabanelli contiene molte altre affermazioni incomprensibili, come la previsione che la tassa porterebbe 100 miliardi di maggiori entrate entro 12 mesi, di cui non viene data nessuna spiegazione (ne discuterò su Noisefromamerika). Non l’ho mai invitata a non occuparsi di economia, come lei scrive. Le ho solo suggerito di informarsi. La politica economica, come ogni scelta importante, dovrebbe essere fondata su analisi rigorose, non su intuizioni nasometriche. Non si farebbe così in ogni altro campo del sapere?
Francesco Lippi
Università di Sassari
(via Giornalettismo)
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7 Novembre 2012
Scopri la direzione del flusso causale
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Il “ritmo più lento della riduzione del debito” dell’Italia rispetto a quanto previsto “lo scorso aprile” è “fonte di preoccupazione, soprattutto alla luce di prospettive di crescita modeste”. Lo ha sottolineato il commissario Ue, Olli Rehn. E qui le domande sgorgano spontanee: l’ineffabile Rehn si è chiesto perché dall’inizio della crisi esiste un sistematico scostamento tra previsioni e consuntivi nelle metriche di deficit e debito dell’Eurozona? Forse perché il rapporto debito-Pil si sta autoalimentando a causa del fatto che la stretta fiscale ed il rischio sistemico d’Eurozona determinano un costo del debito che eccede quello della crescita del Pil nominale? E ancora: il signor Rehn sa che la metrica di deficit-Pil si calcola su base strutturale, cioè rispetto al Pil potenziale e non a quello effettivo? Forse Rehn è preoccupato perché la stretta fiscale non ha ancora indotto la famosa fiducia ricardiana che causa boom economici? Ma soprattutto, che abbiamo fatto di male, in questo stupido continente, per trovarci trai piedi burocrati e politici così irrimediabilmente ottusi?
(via Phastidio.net)
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