(via @usemlab e @IlFazioso)
El Gobierno
5 Luglio 2012
rendimenti e spread: si balla di nuovo
territoriarchico governo-monti, spread, tassi-d'interesse Crisi Finanziaria, El Gobierno
3 Luglio 2012
tagli di spesa pubblica e aumento delle tasse: il grafico dell’Economist
territoriarchico analisi-governo-monti, consolidamento-fiscale, grafici-economia, imposizione-fiscale Crisi Finanziaria, El Gobierno
Nel perseguire il consolidamento fiscale c’è chi taglia la spesa e chi aumenta le tasse. L’italico governo tecnocialtrone è al primo posto: per l’aumento dell’imposizione fiscale, naturalmente.
Su tasse e spending review la tabella (allegata) dell’Economist vale mille parole[…] Professor Monti a che punto è il lavoro di Amato, Bondi e Giavazzi sulla revisione della spesa e dei sussidi per partiti, sindacati, imprese e pubblica amministrazione? Meno televisione e più azione che al 2013 dobbiamo arrivare vivi e i mercati (e la Signora Merkel) forse non vedono la TV italiana, ma sicuramente leggono The Economist e non sono fessi.
(via Linkiesta)
1 Luglio 2012
la favoletta del superMario (sgonfio) di ritorno dal vertice europeo
territoriarchico analisi-governo-monti, crisi-finanziaria, disunione-europea, ESM-MES, rigore-tedesco Crisi Finanziaria, El Gobierno, Europatia
La favoletta del superMario (sgonfio) di ritorno dal vertice europeo raccontata con i piedi per terra, senza l’aiuto di Pindaro. Qui quanto pensa F. Goria, su Keynes Blog de Linkiesta gli altri estratti (Cesaratto e Piga):
Fabrizio Goria sul suo blog ospitato da Linkiesta ci va giù pesante: “La farsa del consiglio europeo che doveva salvare l’euro”. Scrive Goria:
L’accordo salva-euro è già partito nel peggiore dei mondi. Nonostante i proclami, dal Consiglio europeo è emerso poco. Non devono illudere i guadagni sul mercato azionario. Nel mondo dei bond governativi, dopo due ore di rally tutto è tornato sulle stesse quote di ieri. Il tasso d’interesse del titolo di Stato decennale italiano è tornato sopra il 6% mentre quello spagnolo a ridosso del 7 per cento.
Per accedere alle risorse di European financial stability facility (Efsf) ed European stability mechanism (Esm) ci saranno delle condizioni, come previsto dalle Guidelines dell’Efsf sugli interventi nel mercato obbligazionario primario e secondario. Queste saranno controllate da Banca centrale europea e Commissione europea […]
Non solo. Lo statement del Consiglio europeo spiega che i fondi erogati dallo Esm non avranno uno status senior, che avrebbe posto delle concrete problematiche legali in caso di erogazione diretta verso gli istituti di credito. Anche in questo caso, dalla cancelleria della Merkel hanno spiegato che la seniority non si applicherà esclusivamente agli aiuti verso la Spagna.
Per tutte le altre fattispecie, oltre alla seniority, ci dovrà essere l’unanimità del Consiglio europeo, oltre che del Parlamento tedesco. La stessa condizione, attualmente, è posta anche sull’intervento dei due fondi sul mercato obbligazionario secondario. E l’unanimità, per ora, non c’è: Finlandia e Olanda hanno nella notte hanno espresso il loro disappunto.
La discussione è quindi rimandata all’Eurogruppo di inizio luglio. In quel vertice saranno discussi i ruoli di Efsf ed Esm […] Considerato che l’Efsf ha una dotazione ridotta rispetto al suo valore iniziale, il suo utilizzo non potrà che essere limitato. Dai 440 miliardi di euro iniziali vanno infatti tolti i circa 200 miliardi già erogati per Grecia, Irlanda e Portogallo, più parte dei 100 che sono da destinare alla Spagna. Troppo pochi per sostenere sul mercati obbligazionari sia Spagna sia Italia da qui fino alla fine dell’anno, quando saranno ultimati i conferimenti allo European stability mechanism.
17 Giugno 2012
Monti: «Italia di nuovo in crisi, ne usciremo da soli». Sobrie stronzate.
territoriarchico crisi-finanziaria, governo-monti, stampa-e-società, tecnocialtroni Editti sussidiati, El Gobierno
Monti: «Italia di nuovo in crisi, ne usciremo da soli. Ddl corruzione sarà legge». Ok, è il Pompiere della Sera, quel pezzettino di potere forte che, secondo Monti, non gli è più attaccato alla gonna. A parte qualche editoriale di Alesina e Giavazzi, che ha un peso specifico più alto della media e che talvolta canta fuori dal coro (anche per questioni di decenza), tutto il resto del Pompiere è un sostanziale inno alla fatua inconsistenza del prode Monti, un vero e proprio bellimbusto carico di apparente sobrietà, e per il resto vuoto come lo spazio intersiderale.
Insomma, Monti ci fa sapere che siamo di nuovo in crisi. Non ci eravamo accorti di esserne usciti: può darsi che lo stoccafisso montiano, nel corso delle varie sedute spiritiche con i sodali ministri del vuoto pneumatico, si sia sentito investire dalle sideree profondità della codiddetta forza. Deve aver sentito una voce che gli sussurrava «Che la forza sia in te». La forza di continuare a dire sobrie stronzate.
16 Giugno 2012
80 miliardi di bugie (e della piaggeria giornalistica)
territoriarchico corretta-informazione, cresci-italia, governo-monti, stampa-e-società, tecnocialtroni Editti sussidiati, El Gobierno
Il meccanismo è collaudato, il risultato certo, l’effetto quello di una propaganda patetica. Funziona così: il governo annuncia qualcosa, un ministro fa una dichiarazione, sceglie un numero qualsiasi, possibilmente con tanti zeri, e può stare sicuro che i giornali titoleranno su quello.
“Sviluppo, la legge vale 80 miliardi”, apre la prima pagina Repubblica, con la decenza di mettere almeno tra virgolette l’affermazione, così che la responsabilità ricada su chi l’ha fatta, Corrado Passera. Al titolista resta però la colpa, forse maggiore, di limitarsi al copia-incolla delle dichiarazioni, senza spiegare al lettore che di quegli 80 miliardi non se ne vede traccia alcuna. Il Corriere della Sera cancella pure le virgolette e asserisce “80 miliardi per la crescita”. La Stampa concede anche dettagli, per dare maggiore credibilità alla balla, “Tagli e vendite, un piano sviluppo da 80 miliardi”.
Soldi che non ci sono, ovviamente: spendere davvero 80 miliardi per la crescita sarebbe l’equivalente di un piano Marshall, una svolta che dovrebbe sembrare assurda a chiunque abbia seguito la politica degli ultimi mesi. Siamo seri, un governo che deve fare una manovra da 60 miliardi per salvare l’Italia, come recitava il nome del decreto, poi ne trova 80 da spendere? Altro che tecnici, sarebbero alchimisti, ciarlatani (ok, su quest’ultimo punto il dibattito è ancora aperto). […]
Una spiegazione del successo di queste balle mediatiche è la piaggeria giornalistica, sicuramente, qualcuno sostiene anche l’incompetenza (a questo io non credo, bisogna essere abili a maneggiare le notizie, qualunque sia lo scopo che si persegue, informativo o altro). Ma c’è anche qualcosa di più inquietante: la convinzione, da parte di politici (o tecnici) e giornalisti, che gli italiani non vogliano o non possano capire. […].
Il lettore però ha il potere assoluto, ha un euro e qualche centesimo da destinare altrove. Nessuna sorpresa che lo stia facendo sempre più spesso. E non è solo colpa della crisi.
(via il Fatto Quotidiano – Stefano Feltri – ottimo, da leggere per intero)
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8 Giugno 2012
can this man save Europe? ‘sti cazzi …
territoriarchico governo-monti, verso-la-bancarotta El Gobierno
8 Giugno 2012
Monti: mollato dai ‘poteri forti’, lo attendono i forconi
territoriarchico banana-republic, governo-monti, tecnocialtroni, verso-la-bancarotta El Gobierno
[…] Povero Monti, pensava di poter passare alla storia come il salvatore della patria e invece la cronaca lo sta già liquidando come un mediocre signore che non salverà nemmeno se stesso. Il primo ad abbandonarlo è stato proprio il giornale su cui per anni ha scritto “autorevoli editoriali”, il Corriere della Sera. Che poi in quegli editoriali si dicesse qualcosa di veramente fondamentale sfido chiunque farmene un resoconto. E poi viene mollato anche da Confindustria: un premier lombardo messo in croce dall’avvento di un imprenditore lombardo, Giorgio Squinzi, quello sì che ha saputo conquistare il mondo con la propria attività.
Vai Mariuccio, vai in Engadina prima che ti rincorrano con i forconi, (onta che non è toccata nemmeno al Berlusca, sebbene se la meritasse, eccome): tra poco mi sa che neppure il tuo tutor, Re Giorgio del Colle, sarà più in grado di difenderti.
(via l’Indipendenza)
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8 Giugno 2012
caro Monti, te li do io i ‘poteri forti’ …
territoriarchico governo-monti, tecnocialtroni El Gobierno
Non mi è mai piaciuto, Mario Monti. Ma pensavo potesse fare qualcosa di utile, per questo ho scritto il primo articolo – penitenze emorroidali in vista del governo Monti – nel quale ricordavo che il Nostro portava le vesti del “mandatario dei poteri forti“. Sentire quest’oggi Monti sostenere che il suo governo non ha più l’appoggio dei poteri forti (che lui stesso ha sempre negato ci fossero, e che invece noi sappiamo che ha sempre cavalcato), mi ha fatto cascare le … braccia. Avrei preferito fare la permanente al sindaco di Lozzo tutte le settimane per un anno intero, piuttosto che sentire idiozie del genere dal Marietto governativo spompato.
“Il mio governo e io – ha detto il premier Mario Monti – abbiamo sicuramente perso negli ultimi tempi l’appoggio che gli osservatori ci attribuivano da parte dei cosiddetti poteri forti: in questo momento non incontriamo il favore di un grande quotidiano, considerato voce autorevole dei poteri forti, e non incontriamo il favore di Confindustria”. (la Stampa.it)
Per una serie di ragioni – principalmente una qual forma di allergia – avevo smesso di scrivere su Monti ed il suo governo. L’ultimo post riguardava la valenza dell’art.18 per il pubblico impiego: ero giunto alla conclusione che politicamente questo governo fosse cialtrone. Da allora ho avuto svariate conferme. Oggi quella definitiva. C’è poi, a proposito di poteri forti, un bell’articolo di Goria su Linkiesta che vale la pena di leggere “Ecco i “poteri forti”: i mercati che non credono più a Monti“.
Oltre a ciò ho raccolto i post – a mio parere più significativi – che ho scritto su questo governo di tecnocialtroni. In parte me li sono riletti con una certa soddisfazione: presagivo che non avrebbero combinato niente di buono. E purtroppo, non è ancora finita, anzi, è appena cominciata.
- penitenze emorroidali in vista del governo Monti
- su pei Monti su pei Monti che noi andremo …
- le crisi e i passi avanti di Monti
- professor Monti, poco più di un paggio del Bim
- le misure impressionanti di Monti
- professor Monti, almeno Lei, non rompa il ca..o con le solite bugie
- S&P downgrada l’Italia a BungaBungaBunga plus (senza neanche il concorso di B.)
- Monti mente sapendo di mentire sull’aumento della produttività e del PIL del 10%
- Monti: ‘Stiamo uscendo dalla crisi’. Basta spingere ancora un po’
- con il fiscal compact firmato da Monti il futuro dell’Italia è diventato nero come la pece
- per Monti si è fermato il contagio greco …
- Monti mente. Ancora. Spudoratamente.
- tra ubriacature filogovernative e aumento della pressione fiscale
- Monti vedeva un aumento del PIL del 10%, l’Istat vede un calo del fatturato industriale del 4,4% su base annua
- della famosa equità del governo Monti, governo cialtrone
(via BLOZ il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti)
9 Luglio 2012
Grazie Monti!
territoriarchico analisi-governo-monti, mercato-del-lavoro El Gobierno, Mercato del Lavoro
In un periodo in cui la disoccupazione ha raggiunto il livello record del 10,1% con una incidenza sul comparto giovanile del 36,2% la novella disciplina del lavoro contribuirà certamente ad incrementare la folla degli inoccupati. È la conseguenza inevitabile della presupponenza di chi non ha la più pallida idea di cosa significhi aver bisogno di trovare un lavoro, qualunque lavoro, purché si possa portare a casa qualche soldo.
Le incredibili misure restrittive sull’accesso al lavoro nelle sue varie forme determineranno una prevedibile contrazione delle opportunità offerte dai datori di lavoro che, non potendo rischiare di rimanere invischiati nelle presunzioni legali che trasformano di fatto i rapporti cd. “precari” in rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato, eviteranno il problema alla radice cessando i rapporti in corso e guardandosi bene dall’intraprenderne di nuovi. Così, chi ha bisogno di lavorare vede sfumare ogni possibilità e consumerà le nocche delle dita a forza di bussare invano alla ricerca di una occupazione qualunque.
Grazie Monti, da parte dei tanti giovani e giovanissimi che durante l’anno, nei fine-setttmana o durante le vacanze potevano assaporare il gusto di guadagnarsi qualcosa e che ora andranno ad affollare i parchi o i bar senza fare nulla.
Grazie Monti, da parte di tutti quei micro imprenditori muniti di partita IVA che avevano trovato commesse sicure e durevoli da indipendenti e che ora vedono sfumare anche quella possibilità di guadagno.
Grazie Monti, da parte di quei pensionati che potevano integrare la minima con qualche lavoro più o meno saltuario anche per sentirsi ancora utili nella società e che ora si dovranno accontentare di qualche partita a briscola o a bocce al circolo anziani.
Grazie Monti, perché in un momento in cui ci sarebbe stato bisogno di amplificare le opportunità di lavoro semplificando e liberalizzando obblighi ed oneri, ha di fatto paralizzato l’offerta con un incredibile quanto assurda manovra persecutoria verso le forme alternative al lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Grazie Monti, per la profonda fossa comune che sta contribuendo efficacemente a scavare in nome degli obiettivi di “rigore, equità e sviluppo” da mesi inutilmente proclamati.
Purtroppo la questione di fondo è sempre la stessa: chi stabilisce le regole non ha mai vissuto i problemi che va a regolare, né dalla parte del datore di lavoro medio-piccolo, né dalla parte del questuante, e non ha neanche l’umiltà di capire quali sono le esigenze reali di coloro che appartengono delle classi sociali meno abbienti. Prima o poi toccheremo il fondo … ed allora la ripresa arriverà per forza, ma non per merito di chi ha fatto scavare il pozzo!
(via Chicago-blog – Manuel Seri)
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