Comunicato del Comitato 3.32dell’Aquila ai terremotati
1) Non disperdetevi come comunità e non fatevi mettere gli uni contro gli altri;
2) Restate in sicurezza, ma non lasciatevi allontanare dalle vostre case e dalle vostre proprietà;
3) Non fatevi rinchiudere in campi recintati con la scusa di essere protetti;
4) Mantenete la vostra consapevolezza e autonomia;
5) Vi convinceranno che non siete autosufficienti e proveranno a ospedalizzarvi: non lo permette! Ogni gesto quotidiano deve restare vostro;
6) Non fatevi raccontare dai media quello che vi succede, siate protagonisti dell’informazione e diffondetela voi, i mezzi non mancano;
7) Chiedete da subito controllo e trasparenza sulla gestione di tutto quello che vi riguarda: solidarietà, aiuti, fondi ecc.
8) Fate che l’emergenza non diventi lungodegenza: ai commissari fa comodo, alla vostra comunità no;
9) Pretendete di partecipare da subito a ogni scelta sul vostro futuro;
10) Non lasciate devastare il vostro territorio con la scusa della ricostruzione.
Insomma, nonostante tutto quello che vi diranno sulla solidarietà, ricordatevi che per qualcuno il terremotato è da spolpare: occhio a sciacalli e avvoltoi!
(via Il Decalogo del terremotato e della terremotata consapevole. Del Comitato 3.32).
1 Giugno 2012
derive catastrofiste: basta con le esagerazioni l’Emilia non è scomparsa
territoriarchico corretta-informazione, stampa-e-società Lista Civica
[…] Tutto viene enfatizzato a dismisura, a partire dalla paura della gente, che già ha buoni motivi per avere paura. L’altra notte l’ho trascorsa in piedi fra la gente in tenda. Una notte certamente disagevole, soprattutto per la preoccupazione per il futuro. Ma non ho visto alcuna scena di panico. La mattina alle nove accendo la radio e sento: «Notte di terrore nelle tendopoli per sessanta nuove scosse». Che ci sono state, ma non tali da essere percepite.
Non si tratta di sminuire la gravità di quello che è accaduto, ma di evitare che ai danni del terremoto si aggiungano quelli di un’informazione drogata. L’altra sera parlavo con Michele de Pascale, assessore al Turismo del Comune di Cervia. Mi diceva di non capire la contraddizione: «Stiamo accogliendo nei nostri alberghi gli sfollati perché qui da noi sono al sicuro. Poi riceviamo disdette per quest’estate: i clienti hanno sentito in tv che l’Emilia è distrutta. L’altro giorno un albergatore mi ha detto che lo hanno chiamato dalla Germania per annullare la prenotazione e hanno chiesto: ma siete ancora vivi?».
Domande alle quali ne aggiungo una diretta umilmente alla categoria di cui faccio parte: vogliamo davvero aiutare gli emiliani a ripartire? Atteniamoci ai fatti. Sono già abbastanza gravi che non c’è bisogno di metterci il carico.
(via Basta con le esagerazioni l’Emilia non è scomparsa- LASTAMPA.it).
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