[…] Ma ancor più importante. Perché scrivere del Ragioniere e non della Ragioneria? Perché non chiedere una volte per tutte di spostarci da un sistema dove quanto si spende e come si spende viene deciso in buona sostanza dai tecnici della Ragioneria – che non fanno vedere i dati in loro possesso né al Parlamento né al Governo (il clamoroso fallimento di Bondi è in parte dovuto alla forte resistenza della Ragioneria a mostrargli i dati ed in parte al fatto che il Governo Monti lo ha abbandonato, lui e la sua spending review, al loro triste destino di oblio) – e dal Ministro dell’Economia ad un sistema come quello chiesto dai Viaggiatori in Movimento dove:
a) il Governo, assistito dalla nuova autorità parlamentare di bilancio, propone al Parlamento dove riallocare in percentuale di PIL le risorse annuali disponibili (tra cui quelle che emergono dalla spending review così da evitare i tagli lineari), disponendone l’allocazione nei capitoli di bilancio dei singoli Ministeri;
b) i singoli Ministri si assumono la responsabilità politica di indicare dove e come effettuare i tagli e le spese attribuitegli al punto a). Le loro ipotesi vengono meramente vidimate tecnicamente dalla Ragioneria e dal Ministero dell’Economia;
c) la Ragioneria (o, meglio, il nuovo Ministero della Qualità della Spesa dei Viaggiatori) verificano trimestralmente che la spesa segua le dinamiche previste e segnalano alla Presidenza del Consiglio, per gli appropriati adeguamenti, eventuali scostamenti anche al fine di gestire al meglio la Tesoreria ed il debito.
Chiunque verrà alla Ragioneria – per quanto migliore di chi lo ha preceduto – è tema irrilevante se il Presidente del Consiglio non si esprimerà chiaramente e fattivamente a favore di una nuova Ragioneria, di una nuova trasparenza, di una nuova volontà di lotta agli sprechi.
12 Maggio 2013
Oltre il Ragioniere di Stato: la Ragioneria di Stato
territoriarchico burocratismi, ragioneria-dello-stato Struttura dello Stato
[…] Ma ancor più importante. Perché scrivere del Ragioniere e non della Ragioneria? Perché non chiedere una volte per tutte di spostarci da un sistema dove quanto si spende e come si spende viene deciso in buona sostanza dai tecnici della Ragioneria – che non fanno vedere i dati in loro possesso né al Parlamento né al Governo (il clamoroso fallimento di Bondi è in parte dovuto alla forte resistenza della Ragioneria a mostrargli i dati ed in parte al fatto che il Governo Monti lo ha abbandonato, lui e la sua spending review, al loro triste destino di oblio) – e dal Ministro dell’Economia ad un sistema come quello chiesto dai Viaggiatori in Movimento dove:
a) il Governo, assistito dalla nuova autorità parlamentare di bilancio, propone al Parlamento dove riallocare in percentuale di PIL le risorse annuali disponibili (tra cui quelle che emergono dalla spending review così da evitare i tagli lineari), disponendone l’allocazione nei capitoli di bilancio dei singoli Ministeri;
b) i singoli Ministri si assumono la responsabilità politica di indicare dove e come effettuare i tagli e le spese attribuitegli al punto a). Le loro ipotesi vengono meramente vidimate tecnicamente dalla Ragioneria e dal Ministero dell’Economia;
c) la Ragioneria (o, meglio, il nuovo Ministero della Qualità della Spesa dei Viaggiatori) verificano trimestralmente che la spesa segua le dinamiche previste e segnalano alla Presidenza del Consiglio, per gli appropriati adeguamenti, eventuali scostamenti anche al fine di gestire al meglio la Tesoreria ed il debito.
Chiunque verrà alla Ragioneria – per quanto migliore di chi lo ha preceduto – è tema irrilevante se il Presidente del Consiglio non si esprimerà chiaramente e fattivamente a favore di una nuova Ragioneria, di una nuova trasparenza, di una nuova volontà di lotta agli sprechi.
Grazie a Patte Lourde.
(leggi tutto su gustavopiga.it)
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