Ho letto la carta del PD e provo a farne un’analisi critica. Non ne viene fuori una rappresentazione confortante.
Già dal titolo partiamo male :
Italia bene comune.
Avete idea di cosa sono i beni comuni e di che fine fanno in Italia? Mai visto che fine fanno la sorte delle cabine telefoniche al sud Italia?
In proposito Milton Friedman scriveva* :
When everybody owns something, nobody owns it, and nobody has a direct interest in maintaining or improving its condition. That is why buildings in the Soviet Union — like public housing in the United states — look decrepit within a year or two of their construction.
Ma lasciamo perdere il titolo e vediamo i contenuti.
Nel breve testo che precede il numero uno troviamo vuota retorica e distanza dalla realtà. Il testo inizia così:
L’Italia ce la farà se ce la faranno gli italiani.
Ma no?
Se il paese che lavora, o che un lavoro lo cerca, che studia, che misura le spese, che dedica del tempo al bene comune, che osserva le regole e ha rispetto di sé, troverà un motivo di fiducia e di speranza.
Ma bene, mai pensato che tra il paese che lavora e quello che cerca un lavoro possa esserci un conflitto? No, il PD non lo può dire, ma l’evidenza di chi vive nel paese è un altra: le protezioni di chi è dentro ostacolano l’ingresso di chi è fuori. Le restrizioni al mercato, le corporazioni medioevali impediscono a chi è fuori di entrare. Se ignoriamo questo conflitto non si va da nessuna parte. Se perdo il lavoro e voglio fare il tassista non posso. Se ho la laurea in farmacia e voglio fare il farmacista non posso. Se voglio prendere un mutuo senza un notaio non posso. Che fa il PD? parla di fiducia e di speranza. […]
(leggi il resto su Linkiesta – Massimo Famularo)
3 Agosto 2012
quelli del PDL: via, vanno mandati via e basta!
territoriarchico quelli-del-pdl Divagazioni Pidielline, Fermare il declino
Per quel poco che conto ho dato nei giorni scorsi spazio alle proposte di “Fermare il Declino“, una nuova seria speranza di portare almeno la luce in questo mondo di tenebre ed obnubilamento culturale, sociale ed economico.
Quelli del PDL, fra cui emergono i volponi Alfano e Brunetta, in questa sfortunata (per loro) circostanza, si sono affrettati a scopiazzare alcuni punti programmatici che poi hanno offerto al pubblico languore. Si tratta di quattro dati, i soliti, legati però da una logica che non lascia spazio ai noti e favolistici deliri di finanza creativa cui ci ha abituati Voltremont (Tremonti): se tiri la coperta da una parte, diventa corta dall’altra.
Comunque, quelli del PDL ci hanno provato ancora, e non sarà l’ultima, ad intorbidire le acque. I redattori del sito noisefromamerika se ne sono accorti e hanno preparato una gustosa disamina che, per essere gustata fino in fondo, va naturalmente letta per intero. Qui l’inizio del “dileggio”:
Qui la fine:
(anche sul BLOZ)