La legge di stabilità del governo guidato da Enrico Letta prevede alcune penalizzazioni per i pensionati tra le quali il contributo di solidarietà sugli assegni più alti e un giro di vite sulla rivalutazione delle pensioni più basse (oltre i 1.486,3 euro lordi al mese). Era necessario?
Il grafico mostra a quanto ammonta la spesa pensionistica rispetto al Prodotto Interno Lordo di alcuni Paesi dell’Ocse. L’Italia, come si vede, è prima con ben il 16% del Pil che se ne va nel pagamento delle pensioni. In termini assoluti (in questo caso i dati sono dell’Istat e del Documento di Economia e Finanza rilasciato sempre dal governo Letta alla fine dell’estate) la spesa è stata di 233 miliardi nel 2009; 238,6 nel 2010; 244,9 nel 2011; 250,6 nel 2012 ed è prevista che salga a 255,2 quest’anno. In 4 anni la spesa è salita di 22,2 miliardi. Secondo il documento la spesa per le pensioni salirà ancora: 261,5 nel 2014 e 269,6 miliardi di euro nel 2015: 8,1 miliardi in più in appena due anni.
(via Panorama – M. Cobianchi)
25 Ottobre 2013
L’Italia non è riformabile! Per salvarla continueranno a tassare
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[…] L’Italia è in bancarotta, ricorda molto il Cile di Allende del 1973. Per salvarla continueranno a tassarvi e rapinarvi legalmente. Fallitaglia, ormai è uso comune definire così questo paese, non è un’invenzione recente, ma la semplice materializzazione di quanto Luigi Sturzo aveva intuito decenni fa: “L’ingerenza dello Stato (burocrazia, partiti, deputati, commissari del popolo e chi più ne ha più ne metta) sarà tale che il cittadino dovrà cominciare a pensare come difendersi dallo Stato che si va creando”. Ci ha preso! E trattandosi delle parole di un sacerdote, non ci resta che chiedere aiuto alla protettrice di tutti noi tartassati: “Beata evasione, ora pro nobis”!
(via L’Indipendenza – Leonardo Facco)
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