Per una trattazione puntuale sul contrasto d’interesse (e sulla sua sostanziale inutilità) si veda l’articolo “Ma il contrasto di interessi non è la soluzione” di Maria Cecilia Guerra ae Alberto Zanardi su lavoce.info.
dagli-all’evasore
23 Dicembre 2012
il contrasto di interesse non funziona (video di Bortolussi CGIA Mestre)
territoriarchico contrasto-interesse, dagli-all'evasore, pressione-fiscale Tartassati
21 Ottobre 2012
il Grande Fratello Fisco ci entrerà anche nelle mutande …
territoriarchico dagli-all'evasore, imposizione-fiscale, stato-tiranno Libertarian, Tartassati
Nel mondo orwelliano di 1984 i prolet erano consci di essere controllati attraverso il televisore sempre acceso (solo gli alti papaveri del partito avevano il diritto di spegnerlo). Nell’incubo beferian-tremontiano da cui nel 2012 non ci si sveglia, i sudditi saranno controllati senza nemmeno saperlo.
Dal 23 prossimo ottobre tutti i dati sul traffico telefonico e internet di tutti i residenti in Italia dovranno essere trasmessi all’Agenzia delle Entrate il cui direttore, il sub-comandante Attilio Befera ha firmato il 6 settembre scorso il provvedimento che rende obbligatorio per tutti gli operatori telefonici, mobili e fissi, di tutti gli internet service provider inclusi quelli in wi fi, l’obbligo legale di comunicare tutte le informazioni su ogni abbonato (che tra l’altro deve fornire il codice fiscale già quando compra una SIM). Per il Grande Fratello non esistono zone franche per la privacy, concetto peraltro borghese, deviazionista o peggio.
Si e’ sempre iniziato in questo modo a introdurre il totalitarismo in forma prima morbida poi sempre più soffocante man mano che gli anticorpi della società venivano indeboliti. Sempre con una scusa plausibile, il nemico esterno, i terroristi, gli speculatori. Si martella i cervelli fino al candeggio totale che si adotta una politica criminale contro la collettivita’ e contro i singoli per il loro bene, in nome dei loro interessi collettivi. Nell’era dei burocrati al governo dipinti come tecnici, la scusa per instaurate il controllo sociale sugli individui è l’evasione fiscale su cui viene montato un lavaggio del cervello mediatico senza tregua. E i cervelli candeggiati dagli spot sull’evasore con la barba lunga e lo sguardo truce subito applaudono contente come le scimmiette ammaestrate.
Una volta che i dati su cosa fai, cosa leggi, cosa compri, quanti soldi spendi, dove vai, con chi parli, saranno a disposizione del governo, della polizia, del pubblico ministero e delle autorità in generale (e ovviamente di chi li comprerà al mercato nero) senza che il cittadino (pardon, il suddito) nemmeno se ne renda conto (almeno in 1984 la gente sapeva di essere sotto osservazione costante attraverso il televisore) il passo per stabilire chi è buono e chi è cattivo e va rieducato è molto breve. Per i Befera di tutto il mondo e in tutti i periodi storici quando si ha un martello in mano tutto il resto ha l’aspetto di un chiodo. E voi che vi illudete di avere ancora una testa (persino pensante) vi accorgerete, tra non molto, che agli occhi di Equitalia si tratta di una ben misera capocchia.
(via noisefromamerika.org – Fabio Scacciavillani)
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21 Ottobre 2012
verso le olimpiadi della delazione fiscale
territoriarchico beferaggio, dagli-all'evasore, imposizione-fiscale Repubblica Bananiera, Tartassati
[…] L’impressione è che ci sia l’interesse ad incentivare l’odio. Un divide et impera su larga scala con l’obiettivo di mettere tutti contro tutti per imporre meglio tassazioni inique, facendo credere che i balzelli siano esagerati per colpa di quel farabutto del vicino e non per colpa di spese senza controllo o di politiche europee sbagliate alla radice.Prendiamo per esempio la tassa sulla nautica: perfetta per soddisfare le ambizioni di caccia al ricco della sinistra, incredibilmente votata anche dalla destra, terreno fertile per invidie e ripicche, per delazioni estive con formulario e salvagente. Il risultato? Un gettito di soli 24 milioni pagato con lo svuotamento dei porti, la crisi dei cantieri e la perdita di 20mila posti di lavoro. Ebbene, bastava tagliare i rimborsi spese del consiglio del Lazio per evitare la tassa ma, soprattutto, si tratta di una cifra 2mila volte inferiore a quanto dovremo pagare per metterci in pari col fiscal compact. Quelle sono le cose di cui si dovrebbe parlare. Evidentemente però è più comodo distrarre i cittadini con il numero di telefono antisprechi o con i moduli per denunciare il vicino, non sia mai che inizino a porsi domande.
(leggi tutto su il Giornale – Claudio Borghi)
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24 Agosto 2012
3 Buoni Motivi per non tassare i contanti
territoriarchico dagli-all'evasore, stato-tiranno Economia e Finanza
Io uso poco i contanti e una imposta che volesse penalizzarne l’utilizzo non mi darebbe granché fastidio. Sono un lavoratore dipendente e non ho simpatia per gli evasori per cui dovrei essere a favore della idea che Milena Gabanelli ripropone dalle pagine del Corriere.
C’è tuttavia una maledizione terribile che mi impedisce di farlo: dispongo di un cervello funzionante e ragionando brevemente sulla proposta mi sembra che sia inutile ai fini della lotta all’evasione e potenzialmente dannosa per i contribuenti onesti. Aggiungete la sgradevole ostinazione di mettere in discussione le cose che trovo incongruenti anche se le dice una giornalista famosa dalle colonne del Corriere della sera (più volte) oltre che da una trasmissione televisiva molto seguita ed ecco pronto questo pezzo tremendamente antipatico.
Le mie obbiezioni principali si possono riassumere così:
1- Tassare versamenti e prelievi in banca non ha effetti contro gli evasori perché i soldi in nero non transitano dalle banche e colpirebbe solo i cittadini onesti che usano intermediari finanziari
2- Esistono ostacoli pratici insormontabili legati alla natura dei mezzi di pagamento: scoraggiarne uno rende conveniente crearne di nuovi
3- Il costo finale che ricade sui consumatori non si può eliminare proibendolo per legge: le banche e gli intermediari riusciranno sempre (forti anche della scarsa concorrenza) a trasferirli sui clienti finali
In merito al punto 1 va rilevato che il nero funziona come un circuito parallelo: il locatore incassa in nero e poi spende in nero, idem il dentista o il macellaio. Tassare prelievi e versamenti non ha alcun effetto su questo circuito sul quale, per esempio, impatta il limite di importo per gli acquisti fatti in contanti (oggi 1000€). Col limite esistente, l’evasore ha difficoltà a spendere i soldi neri perché non può pagare in contanti più di 1000€. La tassa sui prelievi e versamenti invece non ha alcun effetto su chi incassa in contanti e poi spende questi contanti presso altri soggetti interessati ad evadere e colpirebbe invece chi è costretto dall’arretratezza del nostro sistema a fare pagamenti in contanti. […]
(leggi tutto su Linkiesta – Massimo Famularo)
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18 Agosto 2012
Monti: con l’evasione siamo in guerra (cose da pazzi)
territoriarchico analisi-governo-monti, banana-republic, dagli-all'evasore, governo-monti Cialtroni al lavoro, El Gobierno, Tartassati
“Ma ve lo immaginate , un premier di un paese Europeo o il presidente degli USA che dichiara: << con l’evasione siamo in guerra>> , mentre un insigne componente del suo esecutivo, ex -amministratore di una banca che ha già concordato di pagare, per accertata evasione, 270 milioni di euro, è indangato per quella vicenda di frode fiscale ? E, come se non bastasse , nello stesso istituto bancario, all’epoca dei “fatti” era vice-presidente dell’organismo di controllo (il consiglio di sorveglianza), anche il ministro del welfare Elsa Fornero. Cosa controllava la vicepresidente Fornero?
E come credete reagirebbe, in una tale situazione in quei paesi, la stampa e l’informazione? Così come fanno, questi indecenti, gazzettieri azzerbinati?”
Domanda: “che il lupo pretenda di mangiare la pecora, sta nelle cose, ma che la pecora gli dia il benservito … questo proprio no ! A quando la rivoluzione?
(via Polcri blog)
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30 Gennaio 2013
il sequestrometro ad effetto preventivo di Ingroia
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[…] Ora, non sappiamo a voi, ma a noi questo modo di ragionare mette i brividi. Attenuazione delle garanzie, sospetto, sequestro preventivo, massimo ribaltamento dell’onere della prova sul cittadino. Quanti tra voi pensano, al solito, per dirla beferianamente, che “chi è in regola non ha nulla da temere”, ci ripensino. Perché, quando avremo finito di spendere i soldi così ricavati, cercheremo e troveremo nuove e sempre più duttili e flessibili definizioni di “evasione fiscale”, tali da legittimare sequestri preventivi da rendere rapidamente definitivi. Ma voi non avete nulla da temere, giusto?
Leggi tutto (+video) su “Poi vennero a prendere gli evasori fiscali, e fui contento” Mario Seminerio – Phastidio.net
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