La favoletta del superMario (sgonfio) di ritorno dal vertice europeo raccontata con i piedi per terra, senza l’aiuto di Pindaro. Qui quanto pensa F. Goria, su Keynes Blog de Linkiesta gli altri estratti (Cesaratto e Piga):
Fabrizio Goria sul suo blog ospitato da Linkiesta ci va giù pesante: “La farsa del consiglio europeo che doveva salvare l’euro”. Scrive Goria:
L’accordo salva-euro è già partito nel peggiore dei mondi. Nonostante i proclami, dal Consiglio europeo è emerso poco. Non devono illudere i guadagni sul mercato azionario. Nel mondo dei bond governativi, dopo due ore di rally tutto è tornato sulle stesse quote di ieri. Il tasso d’interesse del titolo di Stato decennale italiano è tornato sopra il 6% mentre quello spagnolo a ridosso del 7 per cento.
Per accedere alle risorse di European financial stability facility (Efsf) ed European stability mechanism (Esm) ci saranno delle condizioni, come previsto dalle Guidelines dell’Efsf sugli interventi nel mercato obbligazionario primario e secondario. Queste saranno controllate da Banca centrale europea e Commissione europea […]
Non solo. Lo statement del Consiglio europeo spiega che i fondi erogati dallo Esm non avranno uno status senior, che avrebbe posto delle concrete problematiche legali in caso di erogazione diretta verso gli istituti di credito. Anche in questo caso, dalla cancelleria della Merkel hanno spiegato che la seniority non si applicherà esclusivamente agli aiuti verso la Spagna.
Per tutte le altre fattispecie, oltre alla seniority, ci dovrà essere l’unanimità del Consiglio europeo, oltre che del Parlamento tedesco. La stessa condizione, attualmente, è posta anche sull’intervento dei due fondi sul mercato obbligazionario secondario. E l’unanimità, per ora, non c’è: Finlandia e Olanda hanno nella notte hanno espresso il loro disappunto.
La discussione è quindi rimandata all’Eurogruppo di inizio luglio. In quel vertice saranno discussi i ruoli di Efsf ed Esm […] Considerato che l’Efsf ha una dotazione ridotta rispetto al suo valore iniziale, il suo utilizzo non potrà che essere limitato. Dai 440 miliardi di euro iniziali vanno infatti tolti i circa 200 miliardi già erogati per Grecia, Irlanda e Portogallo, più parte dei 100 che sono da destinare alla Spagna. Troppo pochi per sostenere sul mercati obbligazionari sia Spagna sia Italia da qui fino alla fine dell’anno, quando saranno ultimati i conferimenti allo European stability mechanism.
15 Agosto 2012
uscita dall’euro: Quelli che: “faremo la spesa con la carriola”
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Non è facile immaginare quello che potrebbe succedere se mai si dovesse lasciare l’euro per tornare alla lira. Ai soliti e facili catastrofismi bisogna contrapporre un pensiero più ordinato con un approccio più meditato. E’ quello che fa Alberto Bagnai in questo articolo che va letto per intero su FQ: