[…] Cosa potrebbe cambiare dunque “l’equilibrio” tra questi due poli dell’economia italiana? Giavazzi, al pubblico di professori, ricercatori e uomini del business riuniti ad Harvard ha così risposto: “Dopo questo choc, prevedo che tra giugno e ottobre avremo altre elezioni”. Il successo dell’ex comico Grillo non lo preoccupa, anzi: “Così tanti italiani hanno votato Grillo non a causa del’austerity, ma perché non abbiamo mai avuto nella nostra storia un livello così alto e diffuso di corruzione”. Nemmeno all’inizio degli anni 90, al tempo di Tangentopoli. Lo choc però potrebbe essere molto salutare per il sistema politico: “Ora la sinistra dovrà cambiare profondamente se non intende fermarsi al 25 per cento”. Ecco in che modo: promuovendo a leader del Pd “il giovane sindaco di Firenze, Matteo Renzi, completamente al di fuori dalla solita tradizione della sinistra”.
(leggi tutto su Il Foglio.it – Contrarian)
16 Marzo 2013
il PD conto un muro (ben segnalato)
territoriarchico bersani, elezioni-2013, m5s, quelli-del-pd Divagazioni Piddine, Partitica
[…] In questi giorni, gli eredi del vecchio Pci si sono genuflessi di fronte a un movimento antisistema che ha la gagliardia e l’energia propria dei nuovi movimenti e che considera il Pd, al pari di tutti gli altri partiti, spazzatura, o giù di lì. Vincolato dalla sua vera, forse unica, identità (l’antiberlusconismo), condizionato dall’antica regola «niente nemici a sinistra», prigioniero di un ristretto gruppo dirigente, ormai sconfitto, che cerca di allontanare nel tempo la resa dei conti con gli avversari interni, il Pd, inseguendo Grillo, ha finito per buttare a mare quasi tutto ciò in cui aveva detto di credere durante la campagna elettorale. È difficile, ad esempio, continuare ad accreditarsi, di fronte ai partner europei, come campioni di europeismo mentre si cerca l’alleanza con un movimento il cui leader dichiara che l’Italia è già quasi fuori dall’euro.
(leggi tutto sul Corriere della Sera.it – Angelo Panebianco)
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