A cosa servono alla Repubblica italiana forze armate che quest’anno costano al contribuente la bellezza di 17,64 miliardi di Euro? A cosa serve mantenere 177.300 militari (poliziotti vari esclusi) che costano 9,68 miliardi di Euro: 54.597 Euro ciascuno? A cosa serve avere più generali in proporzione di qualsiasi altro esercito del mondo? […]
Ma a cosa serve tutta questa costosa paccottiglia? Chi si deve assalire?
Le missioni di pace (si fa molto per dire) all’estero costano un miliardino. Hanno anche raccontato di avere contribuito a fare economia: quest’anno la parata del 2 giugno è costata “solo” due milioni di Euro contro i 2,6 dello scorso anno. In particolare sembra che non si siano esibite le frecce tricolori con grande malinconia del Quirinale.
Ma a parte questo risparmietto, l’Italia continua a spendere una montagna di quattrini per mostrare i muscoli verso l’esterno (ma a chi?), ma soprattutto ai suoi stessi cittadini. Il messaggio è piuttosto chiaro: nessuno pensi di riprendersi il maltolto perché il malloppo rapinato ai cittadini padani è sorvegliato da una ben equipaggiata e ben pagata guarnigione di armigeri, tutti molto italiani.
(leggi tutto su L’Indipendenza – Gilberto Oneto)
25 Ottobre 2013
La Rivolta di Atlante è in Atto
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Cari amici di Rischio Calcolato
E’ giunto il momento di tirare una riga e ricordare ancora una volta la ragine profonda del declino italiano:
Capite l’enorme portata di questa legge naturale (o di Dio se volete)
Il punto è questo: non importa quali siano le leggi a cui sono sottoposti gli uomini, quando il frutto dell’ingegno e del lavoro non rimane per la maggior parte nelle mani e nella disponibilità di colui che lo ha prodotto, l’uomo smetterà di dare il meglio di se, smetterà di produrre oppure lo farà da qualche altra parte, secondo leggi più confacenti alla legge naturale.
Per loro natura gli esseri umani sono spinti al miglioramento della propria personale condizione e la storia insegna che qualsiasi costrizione a questa legge, sia che provenga dallo Stato od anche da una religione produce sempre miseria, infelicità, morte e violenza.
E’ un abominio, è contro natura, pensare di piegare la ricerca dell’uomo di migliorare la propria personale condizione alle ragioni della società o di Dio. Gli Stati prosperano e producono arte, brevetti, scienza, felicità solo quando assolvono al compito principale di garantire la libertà e il diritto di proprietà di ciascuno. Quando gli Stati si arrogano il diritto di redistribuire il frutto del lavoro e dell’ingegno dei loro migliori cittadini sono destinati alla distruzione.
E il motivo è semplice: i loro migliori cittadini smetteranno di produrre o decideranno di farlo da qualche altra parte.
(continua a leggere su Rischio Calcolato – FunnyKing)
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