(via @ItaliaOggi)
monti-bis
19 Febbraio 2013
Monti e gli italiani minorati
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8 Febbraio 2013
Monti adotta un randagio …
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(via @ItaliaOggi)
7 Febbraio 2013
Empty, come le tasche degli italiani dopo il governo tecnico
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(via @Microsatira)
2 Febbraio 2013
Monti, i nipoti e le manovre economiche
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(via @Microsatira)
2 Febbraio 2013
PD e euro: se anche Fassina c’è arrivato …
territoriarchico campagna-elettorale-2013, disunione-europea, monti-bis, quelli-del-pd Crisi Finanziaria, Economia e Finanza, Europatia
In una unione monetaria le tensioni fra le diverse aree (Germania, Italia …) non si possono scaricare con i riallineamenti valutari (apprezzamento e deprezzamento) e quindi si scaricano sul lavoro (deflazionando, cioè abbassando i salari). Tutto ciò secondo la Prima legge della Federazione Intergalattica di cui il pianeta Terra fa parte. Ora c’è arrivato anche Fassina, economista del PD.
Forse la cosa è nota anche agli europeisti testa di cavolo che siedono nell’attuale governo. Come detto ora lo sa – teste di cavolo pure loro – anche chi dovrà a breve prendere il loro posto. Sempre che per governare le due compagini – teste di cavolo – non debbano prendersi a braccetto (cosa più che probabile) per fare una bella ammucchiata. Comunque un passo avanti lo si è fatto (tradotto: sarà il primo governo centro-sinistro-sinistro a tagliare di brutto – giocoforza – gli stipendi al pubblico impiego).
(anche sul BLOZ)
30 Dicembre 2012
psicopatologie montiane
territoriarchico governo-monti, monti-bis El Gobierno
[…] 1- Signor Monti, i dati Istat ci dicono che il Pil nel 2012, è precipitato ad un -2,3%, contro il +0,4% del 2011. L’Italia non era in recessione nel 2011, con lei il 2012 è stato l’anno primo della recessione peninsulare. I consumi sono precipitati da -0,9% nel 2011 ad un -3,2% nel 2012, ma secondo alcune associazioni di consumatori arriveranno ad un -5% già ad inizio 2013. L’inflazione nel 2012 ha toccato il 3,3%, era al 2,8% nel 2011. La produzione industriale è crollata, grazie alle ricette del suo governo, a -4,8% rispetto al mese di settembre del 2011. Le aziende serie lasciano questo paese per trasferirsi all’estero. Con loro anche i capitali. La disoccupazione è, ufficialmente al 10,6% (2.800.000 persone, con un aumento di 609.500 unità), esclusi i cassintegrati, che non entrano a far parte delle statistiche dei senza lavoro. Era all’8,4% nel 2011. Per la Bce – notoriamente vicina a lei – è pari al 12%. I giovani senza occupazione sono il 35%. Nel 2011 erano il 27,9%. Le imprese a rischio chiusura nel 2012, per Bankitalia, erano 1 su 3, per Confcommercio 150 mila. Lei è stato nominato per porre rimedio al debito pubblico insostenibile di questo malconcio stivale. Un anno a Palazzo Chigi ha fatto superare il record di 2000 miliardi di euro, 80 miliardi in più rispetto al suo insediamento, facendolo schizzare al 126,5% del Pil. Un aumento del 6,5% rispetto al 120% del 2011. Ancora: la fiducia dei consumatori è scesa ai minimi storici. Nell’ultimo anno, in Italia, gli stranieri hanno investito un decimo di quanto han fatto in Macedonia. L’utilizzo dei prodotti petroliferi è tornato indietro di mezzo secolo, agli anni precedenti il boom economico italiano. Con lei sono in picchiata le accensioni di mutui per l’acquisto di case: -40% nel dicembre 2012 rispetto al dicembre del 2011. Infine, a ridosso del Natale del 2012, il 29% della popolazione italiana risultava statisticamente inserita tra coloro che “vivono ai limiti della soglia di povertà”. Tutto questo ben di Dio, grazie anche all’ennesima, inutile riforma delle pensioni (che ha lasciato decine di migliaia di persone senza lavoro e senza soldi, i cosiddetti “esodati”) e ad una pressione fiscale che è aumentata di diversi punti percentuali in un solo anno. Nonostante questa sequela di “successi” da spavento, lei ha insistito con la stralunata litania secondo la quale avrebbe “salvato l’Italia”.
Vengo alla domanda: ma non si vergogna?
2- Signor Monti, dopo aver attentamente ascoltato le sue uscite pubbliche, soprattutto da settembre in poi, sono andato a sbirciare Wikipedia. Secondo la celebre e democraticissima enciclopedia online, “la psicopatia è un disturbo mentale caratterizzato principalmente da un deficit di empatia e di rimorso, di emozioni nascoste, di egocentrismo ed inganno. Gli psicopatici sono fortemente propensi ad assumere comportamenti devianti e a compiere atti aggressivi nei confronti degli altri. Spesso gli psicopatici sembrano persone normali: simulano emozioni che in realtà non provano, o mentono sulla propria identità”.
Vengo, dunque, alla seconda domanda: lei si ritrova in questa definizione scientifica?
La ringrazio per l’attenzione sua maestà, attendo le risposte.
(leggi tutto su L’Indipendenza)
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4 Dicembre 2012
Se questa è Italia …
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Bersani + D’Alema + Rosy Bindi +Vendola + Di Pietro + Casini assieme a mister spread Mario Monti ecco il risultato che potrebbe arrivare , a marzo , da quel voto : Il male voluto non è mai troppo .
P.S. Matteo forse sarebbe il caso tu facessi due chiacchere con Oscar Giannino , chissà !
(leggi tutto su Rischio Calcolato – Minorrea’s Blog)
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16 Marzo 2013
Caro Monti, l’interesse del Paese vale più del Senato
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Nel leggere i retroscena mattutini sul Corriere della Sera e Repubblica, colpisce il dilettantismo politico e l’ambizione svolta male di cui si sarebbe macchiato ieri sera il premier Mario Monti, a dispetto di un irritato Giorgio Napolitano, costretto a stopparlo sulla via del Senato.
Il fatto non è secondario né relegabile sotto l’etichetta dei rumor di palazzo nelle ore febbrili delle consultazioni. Monti, raccontano i bene informati, ha infatti immaginato di costruirsi un’uscita dal pantano di governo puntando alla presidenza di palazzo Madama, dentro una logica di alleanza con il Pd e un aventino tattico del Pdl. Sembrava un’operazione quasi riuscita, il premier era già pronto a nominare un vicario a palazzo Chigi per gli affari correnti, richiamando l’esempio ulivista degli anni Prodi-D’Alema, a quel tempo avallato dallo stesso Napolitano seppure in altri ruoli. Questo almeno avrebbe insinuato Monti, non senza malizia, ieri sera al Colle.
Se le ambizioni politiche sono sempre legittime, quand’anche coltivate da professori bocconiani abituatisi in fretta alle regole e alle tentazioni dei palazzi romani, la cosa che più colpisce nel disegno di Monti (al netto della praticabilità giuridica del cambio in corsa su cui i costituzionalisti si dividono) è la sottovalutazione del danno di immagine internazionale che ne deriverebbe. L’Italia è un paese sotto i riflettori, convitato di pietra all’ultimo Consiglio europeo, la sua economia stagnante e il suo debito preoccupano al pari dello stallo politico uscito dalle urne. Per questo l’abbandono anticipato di palazzo Chigi da parte di un premier considerato all’estero esempio di garanzia, stabilità ritrovata e autorevolezza, dopo gli anni allegri di Berlusconi, e per giunta per planare su un’altra poltrona ambita, sarebbe valutato ben peggio che un delitto: un clamoroso errore politico così poco in linea con la retorica emergenziale di questi mesi. Proprio da Monti, non ce lo saremmo aspettati.
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