[…] Proviamo a sforzarci di avere un po’ di empatia e chiediamoci se l’Italia nei panni della Germania accetterebbe gli eurobond. Spesso per capire i grandi problemi bisogna rapportarli a proporzioni individuali. Supponiamo che Tizio e Caio richiedano un finanziamento alla banca. Tizio è in grado di dare ampie garanzie di solvibilità, Caio, invece, presenta un profilo meno affidabile. Poniamo che la banca sia disponibile ad erogare credito a entrambi, a Tizio a un tasso del 3% e a Caio del 6%, che riflette il maggiore rischio. La banca ad un certo punto dice a entrambi: signori c’è una nuova legge che dice che il merito del credito non conta più e ci impone di applicarvi un tasso uniforme, pertanto possiamo erogarvi i finanziamenti allo stesso tasso del 4.5 calcolato come media dei tassi che riflettevano il vostro grado di affidabilità.
Ci dispiace, ma tu caro Tizio devi accollarti 1,5 % in più, per garantire Caio.
Accetterebbero i politici italiani condizioni simili?. Pensiamo di no. Perché rappresenterebbe un sopruso ai danni dei propri contribuenti. Oppure, accettereste di essere obbligati ad avere una carta di credito in comune con degli spendaccioni? Certo che no perché si tratterebbe di un altro sopruso.
via Chicago Blog » Tripla C – di Gerardo Coco.
1 Luglio 2012
la favoletta del superMario (sgonfio) di ritorno dal vertice europeo
territoriarchico analisi-governo-monti, crisi-finanziaria, disunione-europea, ESM-MES, rigore-tedesco Crisi Finanziaria, El Gobierno, Europatia
La favoletta del superMario (sgonfio) di ritorno dal vertice europeo raccontata con i piedi per terra, senza l’aiuto di Pindaro. Qui quanto pensa F. Goria, su Keynes Blog de Linkiesta gli altri estratti (Cesaratto e Piga):
Fabrizio Goria sul suo blog ospitato da Linkiesta ci va giù pesante: “La farsa del consiglio europeo che doveva salvare l’euro”. Scrive Goria: