uscita-dall-euro
10 Maggio 2013
ce lo chiede l’europa …
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3 Marzo 2013
perché l’euro è destinato a soccombere (alberto bagnai)
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16 Febbraio 2013
Claudio Borghi: come si esce dall’euro?
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Dai, che si può! Su, su, prima che sia troppo tardi.
6 Dicembre 2012
cambiare moneta: il ruolo delle aspettative nella gestione del processo – Claudio Borghi
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14 Ottobre 2012
FMI: previsioni per 2012 (-2.3%) e per 2013 (-0.7%)
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(via @borghi_claudio)
9 Settembre 2012
FUORI DA QUESTA EUROPA – Intervista a Bruno Poggi
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(via Byoblu.com)
4 Settembre 2012
L’Ultimo Insulto Di un Banchiere Centrale (Mario Draghi getta la Maschera)
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[…] E Draghi oggi cosa ti annuncia?
a) Che la BCE può legittimamente comprare titoli di stato purchè con durata entro 3 anni!!!!!
b) Ma lo farà solo se gli Stati sottoporranno i cittadini a un bella cura lacrime e sangue*
*veloavevamodetto……condizionale!
Ma guarda un pochino, la BCE vuole ricomprare a prezzi da bolla gli stessi titoli che le banche hanno comprato a prezzi di saldo. Eccolo li Draghi il salvatore dell’Euro.
Il discorso fatto oggi dal presidente della BCE è un insulto, uno sputo in faccia ai cittadini europei, tutti i cittadini, tedeschi compresi. E’ chiaro e spudorato lo scopo di dare al sistema bancario una fonte di utili facile quanto illegittima.
Si illegittima perchè è una palla gigantesca la tesi secondo cui acquisti diretti di bond con scadenza fino a 3 anni da aparte della banca centrale non costituiscano stampa di moneta e dunque siano nel mandato della BCE. E’ già materia controversa l’ipotesi per la quale acquisti di bond con durata fino a 18 mesi non costituiscano stampa di moneta, figuriamoci per una durata doppia.
Eh però mica finisce qui: per buon peso il nostro Draghi si è anche permesso di mettere le “condizioni”: noi facciamo ricchi i banchieri se voi accettate un bel piano di austerity!
Lo confesso, questo è troppo anche per la mia pazienza e il mio sogno di Europa Unita. L’Euro si sta rivelando un mezzo di dominio del potere finanziario sui cittadini e sull’economia produttiva, questa non è più la mia moneta, questa non è più la mia Europa. A queste condizioni molto meglio andre fuori dall’Euro.
(leggi tutto su RischioCalcolato)
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19 Agosto 2012
UBS: Chi ha veramente beneficiato dall’introduzione dell’euro? (piccolo suggerimento: NON la Germania)
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NdEr).
(via Rischio Calcolato – Er)
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15 Agosto 2012
uscita dall’euro: Quelli che: “faremo la spesa con la carriola”
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Non è facile immaginare quello che potrebbe succedere se mai si dovesse lasciare l’euro per tornare alla lira. Ai soliti e facili catastrofismi bisogna contrapporre un pensiero più ordinato con un approccio più meditato. E’ quello che fa Alberto Bagnai in questo articolo che va letto per intero su FQ:
[…] Il terrorismo si fa allora più subdolo: “fuori dall’euro c’è l’iperinflazione, sarà come a Weimar, andremo a fare la spesa con una carriola di monete, compreremo il giornale con un chilo di lire in tasca”. Affermazioni confezionate sapientemente, per far breccia nelle menti degli elettori più ingenui (sperando siano i più numerosi). In queste parole lievemente imprecise certo non può esserci buona fede. Cerchiamo di riportarci almeno un minimo di buon senso:
(1) Tutti concordano sul fatto che si tornerà alle valute nazionali con un cambio uno a uno: un euro per una “nuova lira” (vedi Sapir, Bootle, ecc.). È la cosa più semplice e razionale da fare per facilitare la transizione e per evitare fregature come quella che ci siamo presa con il passaggio dalla lira all’euro (vedi oltre).
(2) Ci sarà una svalutazione, ovvio: usciamo proprio per non essere stritolati da un cambio troppo forte. Di quanto sarà? Le stime vanno da un 20% (Altomonte) a un 30% (Bootle).
(3) Come si calcola? […]
(4) Sarà una catastrofe? No. Tanto per capirci, questo è più o meno l’ammontare della svalutazione che subì l’euro nel primo anno di vita (26.7% dal gennaio 1999 all’ottobre 2000). Attenzione: noi l’euro non lo avevamo ancora in tasca, ma già lo usavamo negli scambi internazionali, cioè per comprare i dollari necessari ad acquistare le materie prime (i cui prezzi erano in crescita). Qualcuno ricorda carriole in giro per le strade?
(5) L’inflazione aumenterà di 30 punti, arrivando al 33%! No, appunto. […]
Insomma: l’idea dell’on. Bersani che il giorno dopo la liberazione andremo a comprare il giornale con 2323 monete da una lira in tasca (al posto di 1,20€) è molto pittoresca. A noi piace ricordarlo così, con la sua eloquenza immaginifica e le sue maniche rimboccate, a ostentare pragmatismo. Se il governo farà il suo lavoro, ci si andrà con 1.20 nuove lire, che diventeranno 1.30 dopo un anno (contando che l’inflazione aumenti di 6 punti, ad esser pessimisti). Non mi pare una tragedia, rispetto al devastante cambio 1000 lire = 1 euro, che abbiamo subìto per la colpevole inerzia del governo Berlusconi. Proprio questa esperienza recente ci aiuterà a fare più attenzione.
12 Maggio 2013
CEO Saxo Bank: L’euro? Un disastro destinato a fallire! La crisi continuerà
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[…] Riportiamo di seguito i passaggi del discorso di Lars Seier Christensen che analizza il fallimento dell’Euro, dalle cause alle conseguenze. In un modo o nell’altro, dice l’autore, l’Eurozona è destinata a fallire.
La crisi dell’Euro: un totale disastro!
“Francamente, è un disastro totale che peggiora di giorno in giorno. Da Bruxelles, assistiamo ad una litania infinita di promesse di recupero nei prossimi sei mesi. Ogni sei mesi sentiamo dire che l’Euro è sicuro e che basterebbe dare più responsabilità ai Capi di Bruxelles, perché tutto vada bene. Niente potrebbe essere più lontano dalla realtà. Abbiamo appena assistito al quinto salvataggio della zona Euro, ora Slovenia e Malta sono in fila per essere le prossime. Quando, non SE, la Troika arriverà a questi due paesi, si creerà un’assurda situazione per cui la metà dei paesi dell’Eruozona è andata alla distruzione dopo l’adozione della moneta unica, lo stesso EURO al quale hanno deciso di aderire con grandi speranze per il futuro.”
Perché l’Eurozona non funziona?
“Credo che ognuno di noi conosca ormai la risposta. L’euro è un costrutto politico che non ha alcun tipo di fondamento economico o fiscale. Finché non verrà risolto questo, l’Euro sarà spacciato.”
Il capitale politico investito nell’Euro è gigantesco, sottolinea Christensen, per questo verrà mantenuto in vita per il tempo umanamente possibile e, per farlo, sarà utilizzato OGNI strumento di quelli a disposizione. Almeno fino a quando “i non eletti e non affidabili personaggi di Bruxelles si arrenderanno alla realtà. Ma che l’euro sia spacciato, non vi sono dubbi”.
(leggi tutto su Voci dall’estero)
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